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L'ESPANSIONE DEL WELFARE STATE IN EUROPA OCCIDENTALE: 1900–1975

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Introduzione

La precedente indagine sull'origine del welfare state in Europa Occidentale ha mostrato come la variante delle teorie pluraliste conflittuali che si rifà alla weberiana Herrschaftstheorie sia il modello interpretativo più valido per la comprensione della fase emergente delle assicurazioni sociali. Quest'ultima è stata perciò definita come una fase di politica sociale «dall'alto», caratterizzata dallo sforzo da parte del potere politico di integrare i lavoratori in seno all'ordine sociale borghese e allo stato autoritario. L'introduzione dei sistemi statali di assicurazione sociale costituisce tuttavia solo un momento nello sviluppo dello Stato del benessere. Resta quindi da vedere se gli interessi delle élites politiche abbiano influenzato in maniera più determinante rispetto alle rivendicazioni organizzate della classe operaia o alla pressione di problemi socio-economici anche i momenti successivi di tale sviluppo.

Type
Saggi
Copyright
Copyright © Società Italiana di Scienza Politica 

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References

1 I valori assoluti su cui sono state calcolate le percentuali sono contenuti — su base annuale — nel data handbook del progetto HIWED: Flora, P., Alber, J., Eichenberg, R.C., Kohl, J., Pfenning, W., Seebohm, K., State, Economy and Society in Western Europe 1815–1975, Frankfurt, Campus, 1982. Le fonti, le definizioni ed i procedimenti statistici sono dettagliatamente descritti in Alber, J., Participants of Social Insurance Systems in Western Europe, HIWED Report n. 4, ciclostilato, Mannheim, 1976. Una versione computerizzata ed aggiornata di questa documentazione è attualmente in preparazione. Si è preferito utilizzare i dati relativi agli assicurati invece che alle spese a causa degli immensi problemi che sorgono dal confronto delle statistiche finanziarie, che sono disponibili in forma sufficientemente comparabile solo per il periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Per alcune analisi sullo sviluppo delle spese sociali dopo la guerra cfr. Alber, J., Some causes and consequences of social security expenditure development in Western Europe 1949–1977, contributo al XII Congresso dell'IPSA, Rio de Janeiro, 9–14 agosto 1982.Google Scholar

2 Il termine tedesco Ausdehnung è stato di norma tradotto con «estensione» quando si riferisce al livello di copertura assicurativa in senso sincronico, in un dato momento temporale, mentre è stato tradotto con «espansione» quando si riferisce all'aumento del livello di copertura nel corso del tempo (NdT).Google Scholar

3 Non sono compresi i pensionati e i familiari assistibili; cfr. la tab. A.2.Google Scholar

4 In Svizzera, tuttavia, sia nel caso dell'assicurazione statale che in quello dell'assicurazione privata si richiede ancora un'adesione individuale all'assicurazione.Google Scholar

5 È stato Peter Flora a richiamare la mia attenzione su questo parallelo.Google Scholar

6 La legge austriaca nel 1906 sull'assicurazione contro l'invalidità e la vecchiaia rappresenta un'eccezione a questa regola. Essa rimaneva limitata ai soli impiegati e fu allargata agli operai soltanto grazie ad una legge del 1927, che però non entrò in vigore a causa di problemi economici. L'Austria ebbe un'assicurazione regolare contro l'invalidità e la vecchiaia per gli operai soltanto dopo l'annessione tedesca.Google Scholar

7 Il modo diverso di conteggiare i funzionari pubblici (protetti ovunque in modo analogo) alternativamente come membri delle assicurazioni oppure come non membri, in quanto coperti da sistemi particolari, costituisce uno degli ostacoli per un confronto preciso delle statistiche internazionali sull'assicurazione sociale.Google Scholar

8 I nomi riportati nel prospetto sono quelli degli autori il cui pensiero è stato esposto in modo più dettagliato nell'articolo precedente.Google Scholar

9 Cfr. Marshall, T.H., Class, Citizenship and Social Development, Garden City, Double Day, 1964.Google Scholar

10 Cfr. la tab. 3 infra e le tabb. A.1.-A.4. Secondo la logica dell'indice qui utilizzato, sia le assicurazioni nazionali che si estendono oltre la popolazione attiva, sia i sistemi che raccolgono solo la totalità dei lavoratori attivi presentano un'estensione completa del 100%. Le cifre relative all'assicurazione contro le malattie si riferiscono solo all'insieme degli assicurati attivi, ossia escludono i familiari assistibili e i pensionati, ma comprendono anche gli assicurati attivi aventi diritto solo a prestazioni in natura.Google Scholar

11 Cfr. la tab. A.5.Google Scholar

12 Per l'Austria è difficile quantificare l'estensione raggiunta dal suffragio dopo l'insediamento della quinta Curia, nel 1897. Il computo riportato nel testo è stato effettuato in base alla quota di aventi diritto al voto della terza e della quarta Curia (34%). Volendo partire dalla quota sostanzialmente più alta della quinta Curia (86%), il coefficiente di correlazione assume il valore di r = .44.Google Scholar

13 La percentuale di voti per la sinistra è costituita dalla percentuale aggregata di voti per i partiti socialdemocratici e comunisti. La fonte dei dati è Mackie, T.T. e Rose, R., The International Almanac of Electoral History, London, Macmillan, 1974.Google Scholar

14 Il coefficiente di correlazione è negativo, poiché quanto più tarda è la data di fondazione, tanto più basso è il grado di estensione. La correlazione d'ordine dà un coefficiente corrispondente di r = .48.Google Scholar

15 L'accertamento della percentuale di voti per la sinistra è in parte problematico nel caso delle monarchie costituzionali. In particolare, è problematico assumere una bassa rappresentanza delle classi lavoratrici in Austria anche dopo la riforma elettorale del 1897. Purtroppo, non sono disponibili ripartizioni per partito delle elezioni delle Curie. Nel caso della Svezia, dove i socialdemocratici si presentarono sino alla fine del secolo scorso in liste comuni con i liberali, nei nostri calcoli è stato utilizzato il numero di seggi parlamentari dei loro rappresentanti. Poiché l'analisi delle date di fondazione dei partiti operai (intese come indicatori qualitativi della mobilitazione) conduce agli stessi risultati cui perviene la quantificazione elettorale, la nostra classificazione sembra giustificata. Dato il ristretto numero di casi, non si deve sopravvalutare il valore del coefficiente di correlazione; dal punto di vista teorico, ciò che conta è la persistenza della diversità fra i due gruppi di paesi (entrambi comprendenti sei casi).Google Scholar

16 Questa analisi conferma l'argomentazione esposta nel saggio precedente (cfr. «Rivista Italiana di Scienza Politica», XIII, 1982, pp. 409410). In conformità con il relativo schema grafico (p. 409) è opportuno precisare che le condizioni dell'emergenza delle assicurazioni sociali nei regimi parlamentari sono due: l'allargamento del suffragio e la costituzione di un partito operaio; e non solo il primo, come risulta nel testo (cfr. l'inizio di p. 410) a causa di una omissione nella stampa.Google Scholar

17 Cfr. la tab. 6 in appendice.Google Scholar

18 Cfr. i lavori di Heclo, H., Modem Social Policy in Britain and Sweden, New Haven, Yale University Press, 1974, e di Rimlinger, G., Welfare Policy and Industrialization in Europe, America and Russia, New York, John Wiley, 1971.Google Scholar

19 È vero che questa interpretazione corrisponde ai dati riportati, ma essa necessiterebbe di una verifica più precisa. Per il caso inglese, si veda ad esempio Hay, J.R., The Origins of Liberal Welfare Reforms 1906–1914, London, Macmillan, 1975.Google Scholar

20 Cfr. le deviazioni standard nella tab. 3.Google Scholar

21 Cfr. la tab. A.7.Google Scholar

22 Cfr. Peacock, A.T. e Wiseman, J., The Growth of Public Expenditure in the United Kingdom, Princeton, Princeton University Press, 1968.Google Scholar

23 Cfr. Marshall, T.H., op. cit. , p. 270.Google Scholar

24 Cfr. la tab. A.6.Google Scholar

25 L'espansione ancora possibile è calcolata facendo la differenza tra l'estensione massima del 100% e il grado di estensione rispettivamente raggiunto. Cfr. la tab. A.6.Google Scholar

26 L'Irlanda non viene considerata per le particolarità del suo sistema partitico. Nel caso dell'Islanda e del Lussemburgo i dati sono insufficienti.Google Scholar

27 Compresa l'Austria fino al 1930.Google Scholar

28 Compresa la Germania fino al 1930.Google Scholar

29 I corrispondenti gradi di estensione del 1915 sono 24% e 16%. (Cfr. la tab. A.6.).Google Scholar

30 L'estensione media di 5.4 punti percentuali (2.3 quinquennali) indicata dall'indice è in parte un artefatto statistico. La contrazione verificatasi nell'estensione dei programmi in Germania e in Austria nella prima metà degli anni trenta rispecchia principalmente la diminuzione del livello occupazionale durante la depressione. Inoltre i dati relativi all'Austria e all'Italia durante il periodo tra le due guerre non sono completi. Onde evitare che le analisi risultino artefatte, il grado di estensione di quei programmi per cui mancano dati statistici precisi è stato mantenuto costante all'ultimo livello noto in tutte le analisi di questo saggio. Sono state effettuate delle stime solo se contemporaneamente suffragate da informazioni qualitative. Per quanto riguarda i paesi fascisti, quindi, i risultati qui presentati non possono essere utilizzati per trarre conclusioni sulla politica sociale fascista.Google Scholar

31 Per tutti i paesi si è calcolata la percentuale media dei voti dei partiti di sinistra relativi alle elezioni effettuatesi dal periodo post-bellico fino al 1975. Tale percentuale è stata successivamente confrontata con il valore medio europeo (42.496). Dopo la seconda guerra mondiale, sei paesi superavano decisamente questo valore medio, quattro ne erano decisamente al di sotto e due si aggiravano intorno alla media (Francia 42.6 e Italia 42.0).Google Scholar

32 Così ad es. la crescita reale di 16 punti percentuali in Svezia risulta coprire il 55% del cambiamento ancora possibile, mentre l'espansione assai più consistente dei programmi svizzeri, pari a 34 punti percentuali, risulta coprire soltanto il 54%. Cfr. la tab. A.6.Google Scholar

33 I dati grezzi per queste analisi sono stati tratti da Von Beyme, K., Die parlamentarische Regierungssysteme in Europa, München, Piper, 1970, Spuler, B., Regenten und Regierungen der Welt , Voll. 3–5, Würzburg, Ploetz, 1962–1972, e de Swaan, A., Coalition Theories and Cabinet Formation, Amsterdam, Elsevier, 1973. Essi sono illustrati dettagliatamente in Alber, J., Vom Armenhaus zum Wohlfahrtstaat, Frankfurt, Campus, 1982.Google Scholar

34 Ai fini della comparazione, nonostante si abbiano a disposizione solo 5 o 6 quinquenni, per l'analisi specifica dei periodi sono stati utilizzati criteri di classificazione in parte diversi da quelli utilizzati per l'osservazione globale. Nella tabella A.9, i periodi classificati nell'analisi specifica come caratterizzati da partecipazione durevole al governo dei partiti socialisti sono contraddistinti con un asterisco.Google Scholar

35 I dati relativi alle spese si riferiscono ai quattro sistemi di assicurazione sociale (a partire dal 1950 è inclusa anche la spesa per l'igiene e la sanità pubblica). Per il 1930 essi sono stati tratti sia dagli annuari statistici nazionali che dalle seguenti pubblicazioni dell'International Labour Office (ILO): Non-Contributory Pensions, Studies and Reports, M 11, Geneve, 1933 e International Survey of Social Services, Studies and Reports, M 13 (2 voll.), Geneve, 1933 e 1936. Per quanto riguarda il periodo post-bellico, essi provengono da diverse edizioni della pubblicazione ILO, The Cost of Social Security, Geneve, anni vari. Per quanto riguarda le cifre assolute su base annuale cfr. i dati raccolti dall'autore in Flora, et al., op. cit. Google Scholar

36 Questo coefficiente è valido per nove paesi, dal momento che per il Belgio, la Francia e l'Italia mancano dati attendibili.Google Scholar

37 La percentuale media dei voti dei partiti della sinistra nelle elezioni effettuate dal periodo post-bellico fino al 1975 è stata correlata alla percentuale delle spese per l'assicurazione sociale (inclusa la sanità) sul prodotto interno lordo.Google Scholar

38 La tendenza alla convergenza si manifesta tuttavia solo in relazione al grado di estensione dei sistemi e non in relazione alle spese. Sebbene tutti i paesi abbiano considerevolmente aumentato le prestazioni sociali, non si può dire però che essi siano diventati più «simili» anche in questo senso. Cfr., per maggiori dettagli, Alber, J., Some Causes…, cit.Google Scholar

39 Cfr. Peters, G., Economic and Political Effects on the Development of Social Expenditures in France, Sweden and the United Kingdom , in «Midwest Journal of Political Science», n. 16, 1972, pp. 225238, e Hage, J. e Hanneman, R., The Growth of the Welfare State in Four Western European Societies: a Comparison of Three Paradigms, relazione presentata al secondo convegno della Social Science History Association, ciclostilato, Ann Arbor, 1977. La comparabilità e la riproducibilità dei dati di spesa utilizzati in questi lavori lascia tuttavia a desiderare.Google Scholar

40 Nella Repubblica Federale Tedesca i trasferimenti rappresentavano il 27% del reddito disponibile dei bilanci familiari: si veda Krupp, H.J., Das monetäre Transfersystem in der Bundesrepublik Deutschland: Elemente einer Gesamtbilanz , in Krupp, H.J. e Glatzer, W., Umverteilung im Sozialstaat. Empirische Einkommensanalysen für die Bundesrepublik, Frankfurt, Campus, 1978.Google Scholar

41 Nella Repubblica Federale Tedesca il numero delle persone il cui reddito proveniva nel 1980 principalmente da prestazioni sociali era di 11.7 milioni mentre i salariati erano 11.4 milioni. I beneficiari delle politiche sociali rappresentavano così il 27% dell'elettorato; cfr., per maggiori dettagli, Alber, J., The Emergence of Welfare Classes in West Germany: Theoretical Perspectives and Empirical Evidence, contributo al Xo Congresso dell'ISA, Città del Messico, 16–21 agosto 1982.Google Scholar