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OPINIONI POLITICHE DELLE CORRENTI DEMOCRISTIANE IN EMILIA-ROMAGNA

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

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Introduzione

Il problema delle cause e degli effetti del frazionismo nei partiti politici ha sollevato la curiosità e, molte volte, lo stupore sia dei politologi che dei cittadini comuni in molti e diversi sistemi politici. Questo interesse si è rivelato particolarmente elevato tra gli studiosi della politica italiana. Il frazionismo nei maggiori partiti di governo apparentemente è la chiave per comprendere parecchi collegamenti cruciali nel sistema politico italiano fra: 1) l'organizzazione partitica formale descritta negli statuti dei partiti e l'impegno informale quotidiano degli attivisti di partito; 2) la struttura organizzativa del partito in quanto sistema di autorità e il potere gestito dai rappresentanti del partito in parlamento, nei consigli regionali e comunali, ecc.; 3) gli incentivi per l'impegno dei leaders di partito e le motivazioni degli elettori che votano per un partito piuttosto che per un altro; 4) l'ideologia che definisce lo spazio politico occupato da un partito e le realtà che stanno alla base del conseguimento e dell'amministrazione del potere politico, e 5) la necessità di una disciplina di partito e la necessità, al tempo stesso, di un'appropriata autonomia per gli attivisti di partito per lo svolgimento dei loro ruoli politici.

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Ricerche
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References

Notes

1 Negli ultimi quattro anni si è avuta una tesi di laurea all'anno negli USA, proprio sul problema del tentativo di spiegare le radici del frazionismo nella DC. Si vedano Gilsdorf, R. R., Factionalism in the Italian Christian Democratic Party, 1958–1963 , Yale University, 1970; Zuckerman, A. S., Hierarchical Social Divisions and Political Groups: Factions in the Italian Christian Democratic Party, Princeton University, 1971; Belloni, F. P., Factions in a Faction-Dominant System: Analysis of the Christian Democratic Party in Italy. University of California, Los Angeles, 1972, e Leonardi, R., The Politics of Choice: An Inquiry into the Causes of Factionalism in the Italian Christian Democratic Party, University of Illinois, 1973.Google Scholar

2 La letteratura sulla DC può essere suddivisa sulla base dei seguaci di una o l'altra di due ipotesi. Coloro che sostengono che le correnti DC sono soprattutto il risultato della ricerca del potere (cioè, distribuzione di beni e servizi nell'ambito dell'organizzazione partitica e di governo sotto l'egemonia della DC) sono Zuckerman, , op. cit. , e Zariski, R., Intra-Party Conflict in a Dominant Party: The Experience of Italian Christian Democracy , in ≪ Journal of Politics ≫, XXVII (1965), pp. 335 e Party Factions and Comparative Politics: Some Preliminary Observations, in ≪ Midwest Journal of Political Science ≫, IV (1960), n. 1, pp. 27–51. I sostenitori della tesi che le correnti DC sono soprattutto il risultato di differenze ideologiche, o almeno di diverse concezioni dei fini delle scelte politiche del partito, sono Gilsdorf, R. op. cit. , Belloni, F., op. cit. e Galli, G. e Facchi, P., La sinistra democristiana, Milano, Feltrinelli, 1962. In contrasto con i disaccordi fra gli studiosi della DC, quelli che si sono occupati del frazionismo nel PSI sono per lo piú d'accordo sul fatto che le correnti PSI sono soprattutto basate su differenze ideologiche. Cfr. Zariski, R., The Italian Socialist Party. A Case Study in Factional Conflict, in ≪ American Political Science Review ≫, LVI (1962), pp. 372–390 e Stern, A. J., Tarrow, S. e Frase Williams, M., Factions and Opinion Groups in European Mass Parties: Some Evidence from a Study of Italian Socialist Activists, in ≪Comparative Politics ≫, III (1971), pp. 529–559.Google Scholar

3 Si veda il quaderno Correnti, frazioni e fazioni nei partiti politici italiani , a cura di Sartori, G., Bologna, il Mulino, 1973.Google Scholar

4 Cfr. Stern, A. J. et al., op. cit. , e Spreafico, A. e Cazzola, F., Correnti di partito e processi di identificazione , in ≪ Il Politico ≫, XXXV (1970), pp. 695715.Google Scholar

5 Come dice Sartori ≪ Si possono ricostruire le posizioni e le alleanze delle singole frazioni su una serie di questioni controverse alla luce della distinzione tra strategia e tattica, sottintendendo che le frazioni di principio siano caratterizzate da una continuità strategica laddove il gioco delle frazioni di opportunità è puramente tattico ≫; op. cit., p. 24.Google Scholar

6 L'analisi dei dati fu eseguita alla Università of Michigan di Ann Arbor, con i vari programmi OSIRIS e MIDAS, sviluppati rispettivamente dallo Institute for Survey Research e dall'University of Michigan Statistical Laboratory.Google Scholar

7 Cfr. Barnes, S. H., Ideology and the Organization of Conflict , in ≪ Journal of Politics ≫, XXVIII (1966), pp. 513530.CrossRefGoogle Scholar

8 ≪ La Stampa ≫, 15 giugno 1971 e dell'Interno, Ministero, Elezione dell'Assemblea Regionale Siciliana del 13 giugno 1971. Risultati. Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1972.Google Scholar

9 Le domande poste per la costruzione dell'Indice della Coalizione di Centro-sinistra furono: — ≪ Come descriverebbe l'esperimento della coalizione di centro-sinistra a paragone di quello della coalizione centrista del 1948–1960? ≫ — ≪ Pensa che vi sia stato un aumento del livello di benessere economico e sociale durante il governo della coalizione di centro-sinistra? ≫ — ≪ Il governo di centro-sinistra è stato spesso descritto come il governo delle riforme. Cosa pensa di questa asserzione? ≫ — ≪ Secondo l'esperienza degli ultimi dieci anni, proporrebbe dei mutamenti nella coalizione di governo? ≫ — ≪ Pensa che il centro-sinistra possa continuare ad essere la coalizione di governo? ≫ In tutti i casi, le risposte furono codificate sulla base di una scala a cinque punti.Google Scholar

10 Praticamente tutte le interviste furono fatte dopo che la crisi aveva fatto cadere il governo Colombo e prima che si trovasse una soluzione definitiva con la creazione di un governo centrista guidato da Andreotti.Google Scholar

11 Si veda il dibattito sulla ≪ Grande Coalizione ≫ nei seguenti tre numeri de ≪ Il Mulino ≫: maggio-giugno 1971, pp. 391424; luglio-agosto 1971, pp. 684–740 e novembre-dicembre 1971, pp. 973–997.Google Scholar

12 Le domande poste per l'indice della ≪ Grande Coalizione ≫ furono: — ≪ Nella rivista “Il Mulino” si è sviluppato un lungo dibattito sulle possibilità di creare una “Grande Coalizione” che coinvolgerebbe la DC in un governo con il PCI. Cosa pensa di questa prospettiva? ≫. — ≪ Come vedrebbe la possibilità di una collaborazione fra DC e PCI nelle amministrazioni locali? ≫ Google Scholar

13 ≪ La Stampa ≫, 28 dicembre 1971.Google Scholar

14 ≪ La Stampa ≫, 23 marzo 1972. Rauti fu poi scarcerato, ma mmagine del MSI come partito di destra addomesticato, che i suoi leaders avevano tentato di propagandare durante la campagna elettorale, era stata danneggiata. Cfr. Bugialli, Paolo, Il fascista democratico mondano, in ≪ Corriere della Sera ≫, 30 aprile 1972.Google Scholar

15 Le domande poste per la creazione dell'indice MSI furono:Google Scholar

— ≪ Qual'è la sua opinione sulle attuali indagini sulle organizzazioni di destra? ≫

— ≪ Se si scoprisse che determinate persone hanno finanziato queste organizzazioni, cosa dovrebbe fare lo Stato? ≫

16 Uno dei principali slogans della DC durante la campagna elettorale era il rifiuto della violenza proveniente dagli ≪ opposti estremismi ≫.Google Scholar

17 ≪ La Stampa ≫, 9 gennaio 1972.Google Scholar

18 ≪ L'Unità ≫, il 5 aprile 1972, riferí che il 65% dei criminali non è mai arrestato.Google Scholar

19 ≪ La Stampa ≫, 9 gennaio 1972.Google Scholar

20 Adelfi, N. Il lungo anno del crimine , in ≪ La Stampa ≫, 18 gennaio 1972.Google Scholar

21 ≪ L'Unità ≫, 5 aprile 1972. Il livello dei delitti contro la proprietà — per esempio, furti, rapine, estorsioni, ecc. — era però aumentato nel tempo.Google Scholar

22 Le domande poste per provocare delle reazioni al fine di costruire l'Indice Magistratura-Criminalità furono le seguenti:Google Scholar

— ≪ Qual è la sua opinione sul livello della criminalità in Italia nel secondo dopoguerra? È aumentato o diminuito? ≫

— ≪ Pensa che i giudici dovrebbero avere libertà di parola e di attività politica? ≫

23 Barnes, S. H. e Sani, G., The New Politics and the Old Parties in Italy , relazione presentata alla riunione della Midwest Political Science Association, Chicago, 3–5 maggio 1973.Google Scholar

24 Le domande furono:Google Scholar

— ≪ Cosa pensa della preparazione professionale (istruzione e capacità) dei proprietari o dei dirigenti di grosse industrie in Italia? ≫

— ≪ Cosa pensa della preparazione professionale (istruzione e capacità) dei proprietari o dei dirigenti di piccole e medie industrie in Italia? ≫

— ≪ Cosa pensa dell'unificazione sindacale? ≫

25 Fu chiesto agli intervistati: Google Scholar

— ≪ Cosa pensa del livello di spese militari in Italia? ≫

— ≪ Pensa che dovrebbe esserci libertà di parola e di attività politica nell'ambito dell'esercito? ≫

— ≪ Pensa che un soldato dovrebbe avere il diritto di disobbedire ad un ordine illegale o immorale? ≫

26 Le ultime domande sul frazionismo furono: Google Scholar

— ≪ Cosa pensa dell'esistenza di correnti all'interno del partito? ≫

— ≪ Qual è la ragione dell'esistenza di correnti all'interno della struttura partitica? ≫ (Codificata su una scala che opponeva i principi al potere).

27 Cfr. la risposta di Giuseppe Dossetti all'attacco della Direzione contro il frazionismo durante l'Assemblea Nazionale del 1949, riportata nel discorso di Arnaldo Forlani alla seconda Assemblea Nazionale in Assemblea Nazionale della Democrazia Cristiana , Sorrento, 30 ottobre-3 novembre, 1965, vol. I: Assemblea Plenaria , Roma, SPES, 1967, pp. 1617.Google Scholar

28 Questa fu la linea logica usata da Domenico Ravaioli per sostencre la proposta di istituzionalizzare il ruolo delle correnti all'interno della DC, durante il congresso del Partito del 1946. Cfr. Tupini, G., I Democratici Cristiani: cronache di dieci anni , Milano, Garzanti, 1954, p. 136.Google Scholar

29 Cfr. Leonardi, R., op. cit. , pp. 255260.Google Scholar

30 In questo modo la DC ha potuto muoversi da sinistra a destra e viceversa in conseguenza alle pressioni esercitate da forze all'interno del partito, da altri partiti, da personalità varie, dall'opinione pubblica, dai rapporti internazionali ecc. In questo contesto, il funzionamento interno del sistema frazionistico della DC potrebbe essere studiato utilizzando le norme della balance of power nei rapporti internazionali.Google Scholar