Hostname: page-component-7479d7b7d-q6k6v Total loading time: 0 Render date: 2024-07-13T22:41:08.114Z Has data issue: false hasContentIssue false

LA SOCIALIZZAZIONE POLITICA

Published online by Cambridge University Press:  14 June 2016

Get access

Introduzione

Il riconoscimento dello studio della socializzazione politica come campo specifico dell'indagine politologica è relativamente recente. Come nota Greenstein, quando nel 1959 Hyman pubblicò il suo Political Socialization «nessuna ricerca empirica era stata consapevolmente svolta sotto la rubrica ‘socializzazione politica’ anche se molti risultati empirici rilevanti per questo tema potevano essere ricavati dalla letteratura spesso assai poco sistematica sullo sviluppo degli orientamenti sociali del bambino». Nel momento in cui Hyman inaugurava il filone dello studio dell'apprendimento politico attraverso una sistematizzazione dei risultati empirici rilevanti in letteratura, in essa erano già individuabili due approcci principali, che caratterizzeranno poi anche le ricerche che si andranno rapidamente accumulando dal 1959 ad oggi. Da una parte esisteva un consistente numero di studi empirici sull'origine degli orientamenti politici; dall'altra una letteratura — «la vecchia letteratura sulla socializzazione politica» — sullo sviluppo di caratteristiche di personalità che influiscono sul comportamento politico, rappresentata soprattutto dagli studi di Adorno et al. sulla personalità autoritaria e dall'opera di H. Lasswell.

Type
Rassegne
Copyright
Copyright © Società Italiana di Scienza Politica 

Access options

Get access to the full version of this content by using one of the access options below. (Log in options will check for institutional or personal access. Content may require purchase if you do not have access.)

References

1 Greenstein, F.I., A Note on the Ambiguity of ‘Political Socialization’: Definition, Criticism and Strategies of Inquiry , in «The Journal of Politics», XXXII (1970), pp. 969974.Google Scholar

2 Per dare un'idea della rapidità della crescita della letteratura sulla socializzazione politica basti pensare che mentre il Bibliographical Directory dell'American Political Science Association del 1960 non faceva menzione di questo tema come ambito di specializzazione all'interno della disciplina, nella quinta edizione, del 1968, vi era dedicata un'intera rubrica e 767 membri dell'Associazione lo menzionavano come proprio ambito di ricerca. Ibidem, p. 970.Google Scholar

3 L'espressione è di Greenstein. Greenstein, F.I., Personality and Political Socialization: the Theories of Authoritarian and Democratic Character , in «The Annals of the American Academy of Political and Social Sciences», 361 (1965), p. 31.Google Scholar

4 Adorno, T., Frenkel-Brunswick, E., Levinson, D., Sanford, N., The Authoritarian Personality, New York, Harper, 1954; tr. it. La personalità autoritaria, Milano, Comunità, 1973.Google Scholar

5 In particolare vedi Lasswell, H.D., Psychopathology and Politics, Chicago, University of Chicago Press, 1930; World Politics and Personal Insecurity, New York, McGraw Hill, 1935; tr. it. Politica mondiale e insicurezza personale , in Lasswell, H.D., Potere, politica e personalità a cura di Stoppino, M., Torino, Utet, 1975, pp. 3–197; Power and Personality, New York, Viking Press, 1948, tr. it. in Lasswell, H.D., Potere, politica e personalità, cit., pp. 399–581; The Democratic Character, in The Political Writings of Harold D. Lasswell, Glencoe Ill., Free Press, 1951; The Selective Effects of Personality on Political Participation in Christie, R. e Jahoda, M., (eds.), Studies in the Scope and Method of ‘The Authoritarian Personality’, New York, Free Press, 1954.Google Scholar

6 Dawson, R.E. e Prewitt, K., Political Socialization, Boston, Little Brown, 1969, p. 14.Google Scholar

7 Ibidem.Google Scholar

8 Stone, W.F., The Psychology of Politics, New York, Free Press, 1974, p. 60.Google Scholar

9 Greenstein, F.I., Political Socialization , in Sills, D.L., (ed.), The International Encyclopaedia of the Social Sciences, vol. XIV, New York, McMillan Free Press, 1968, p. 551.Google Scholar

10 Greenstein, F.I., Personality and Politics, New York, Northon Library, 1975, pp. 121122.Google Scholar

11 Ibidem.Google Scholar

12 Ibidem. Google Scholar

13 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 19.Google Scholar

14 Dennis, J., (ed.) Socialization to Politics, New York, Wiley, 1973, p. 8; tra le tipologie più note sono quella proposta da Almond e Verba, che distingue tra orientamenti cognitivi, affettivi e valutativi (Almond, G., Verba, S., The Civic Culture, Princeton, Princeton University Press, 1963, p. 14), la classificazione per conoscenze, valori e atteggiamenti di Easton e Hess (Easton, D. e Hess, R., The Child's Political World, in «The Midwest Journal of Political Science», VI (1962), p. 232) e quella di Mitchell per motivazioni politiche, valori politici, norme e ruoli politici e informazione politica (Mitchell, J., The American Polity, New York, Free Press, 1962, p. 147).Google Scholar

15 Vedi in particolare Smith, M.B., A Map for the Analysis of Personality and Politics , in «The Journal of Social Issues», XXIV (1968), 3, pp. 1528 e inoltre: Smith, M.B., Bruner, J.S. e White, R.W., Opinions and Personality, New York, Wiley, 1956; Smith, M.B., Opinion, Personality and Political Behavior, in «American Political Science Review», LII (1958), pp. 1–17; Smith, M.B., Attitude Change , in Sills, D.L., (ed.), International Enciclopaedia of the Social Sciences, cit., vol. I; la tipologia cui si fa riferimento è ripresa e discussa in esteso da Stone, W.F., op.cit., pp. 64–65.Google Scholar

16 Rokeach, M., Beliefs, Attitudes and Values, San Francisco, Jossey Bass, 1968, p. 113.Google Scholar

17 Ibidem, p. 112; anche Smith sottolinea il carattere organizzato degli atteggiamenti; a caratterizzare gli atteggiamenti non è tanto la loro stabilità, ma «l'aspetto più cruciale della definizione, e anche il punto sul quale tutte le definizioni concordano virtualmente, è che gli atteggiamenti sono organizzati con riferimento ad un oggetto psicologico. Gli atteggiamenti sono verso qualcosa: una cosa, un concetto, una linea politica, una persona, un partito politico o anche il sé. Essi comportano anche organizzazione, una serie strutturata di credenze fissate in predisposizioni: predisposizioni a sentire e ad agire nei confronti dell'oggetto in modi diversi ma coerentemente specificabili che dipendono dai contenuti della situazione immediata in cui si incontra l'oggetto». Smith, M.B., Political Attitudes , in Knutson, J., (ed.), Handbook of Political Psychology, San Francisco, Jossey Bass, 1973, p. 59.Google Scholar

18 Rokeach, , Beliefs, Attitudes and Values, cit., p. 111.Google Scholar

19 Stone, op. cit. , p. 75.Google Scholar

20 Rokeach, , Beliefs, Attitudes and Values, cit., p. 48; e The Three Crisis of Ypsilanti, New York, Knopf, 1964, pp. 191–192. Vedi anche Knutson, J., Prepolitical Ideologies, in R.G. Niemi and Associates, The Politics of Future Citizens, San Francisco, Jossey Bass, 1974, pp. 78–79.Google Scholar

21 Rokeach, M., The Open and the Closed Rinded, New York, Basic Books, 1968.Google Scholar

22 Smith, Vedi, Political Attitudes, cit., pp. 7879.Google Scholar

23 Secondo Smith «tutti gli atteggiamenti, non solo il pregiudizio, comportano un elemento di ‘pre-giudizio’: essi sono utili all'individuo anche perché lo preparano ad andare incontro alla realtà, mettendolo in grado di evitare la confusione e l'inefficienza derivanti dal dover valutare ogni situazione ex-novo». Ibidem , p. 78.Google Scholar

24 «È importante per chi decide pensare a sé come a un democratico-liberale? Allora l'adozione di una posizione liberale su una questione può contribuire alla sua immagine di sé e insieme a mantenere buone relazioni con i suoi compagni di fede politica». Ibidem, p. 79.Google Scholar

25 In una prima versione della tipologia tale funzione è definita proprio di adattamento sociale. Smith, Vedi, Opinions, Personality and Political Behavior, cit., pp. 89.Google Scholar

26 Ibidem, p. 10.Google Scholar

27 Lane illustra la funzione ego-difensiva degli atteggiamenti con riferimento a una ricerca sugli atteggiamenti politici di un gruppo di studenti universitari (Vedi Lane, R.E., Ideological Self-Analysis and Political Education , in Political Man, New York, Free Press, 1972, pp. 121139 e Political Education in the Midst of Life Struggle, ibidem, pp. 97–120): sulla base delle autoanalisi ideologiche degli studenti era possibile mettere in relazione gli atteggiamenti esibiti «col loro bisogno di essere amati e di provare la propria capacità di farsi amare, col bisogno di apparire importanti e forti (ai propri occhi), di esprimere e controllare i propri sentimenti aggressivi, di avere un senso della propria moralità, di essere autonomi dalla propria famiglia e di identificarsi insieme nelle tradizioni politiche e sociali della stessa e perpetuarle». Lane, R.E., Patterns of Political Beliefs, in Knutson (ed.), Handbook of Political Psychology, cit., p. 96.Google Scholar

28 Stone, , op. cit. , p. 54.Google Scholar

29 Vedi in particolare Mussen, P.H. e Wyszynski, A.B., Personality and Political Participation , in «Human Relations», V (1952), pp. 6582; Rosenberg, M., Self-Esteem and Concern with Public Affairs, in «Public Opinion Quarterly», XXVI (1962), pp. 201–211; Adorno, et al., op. cit; Ackerman, N.W. e Jahoda, M., Anti-Semitism and Emotional Disorder, New York, Harper, 1950; Bettelheim, B. e Janowitz, M., Social Change and Prejudice, New York, Free Press, 1964; McClosky, H. e Schaar, J.H., Psychological Dimensions of Anomy, in «American Sociological Review», XXX (1965), pp. 14–40.Google Scholar

30 Vedi Greenstein, F.I., Children and Politics, New Haven, Yale University Press, 1965, p. 42.Google Scholar

31 Per esempio Kim limita gli oggetti della cultura politica alle istituzioni politiche nazionali (Kim, Y.C., The Concept of Political Culture , in «The Journal of Politics», XXVI (1964), pp. 313336); Rosenbaum identifica gli elementi centrali della cultura politica in : orientamenti verso le strutture di autorità, distinti in orientamenti verso il regime e orientamenti verso gli inputs e gli outputs delle autorità; orientamenti verso gli altri nel sistema politico — identificazioni politiche e fiducia politica —; orientamenti verso la propria attività politica — competenza politica e efficacia politica — Rosenbaum, W., Political Culture, New York, Praeger Publishers, 1975, pp. 6–7 Google Scholar

32 Almond, e Verba, , op. cit. , p. 15. In un lavoro successivo Almond fornisce un'ulteriore classificazione degli aspetti strutturali del sistema politico verso i quali l'individuo sviluppa orientamenti politici. Essi sono le capacità, le funzioni di conversione, le funzioni di adattamento e mantenimento del sistema e aspetti generali come la politica, gli uomini politici, i pubblici ufficiali, le decisioni pubbliche etc. Vedi Almond, G., A Developmental Approach to Political Systems , in «World Politics», XVII (1965), p. 190.Google Scholar

33 Easton, e Hess, , The Child's Political World, cit., p. 154.Google Scholar

34 Greenstein, F.I., Children and Politics, cit., p. 12.Google Scholar

35 Come nota Jaros «forse siamo più consapevoli di queste considerazioni a livello di government perché costituiscono abituale oggetto di controversia. Infatti, sebbene la politica sia essenzialmente un processo di risoluzione di conflitti tra le persone, le dispute a questo livello sono molto più comuni. Negli Stati Uniti, il conflitto a livello di comunità e di regime è stato raro, mentre le controversie a livello delle autorità sono state, naturalmente, correnti. La maggior parte della gente è d'accordo sul fatto che la comunità politica degli Stati Uniti debba continuare ad esistere … e che il regime definito dalla Costituzione del 1789 … non debba subire cambiamenti. In effetti la maggioranza delle persone non pensa nemmeno che queste siano questioni politiche. Le persone che le sollevano sono viste come dei traditoti, che svolgono attività criminali piuttosto che politiche. Ma i presidenti, i partiti e le policies sono considerati temi soggetti a controversia». Jaros, D., Socialization to Politics, New York, Praeger Publishers, 1973, p. 32.Google Scholar

36 Easton, D., Dennis, J., The Child's Acquisition of Regime Norms: Political Efficacy , in «American Political Science Review», LXI (1967), p. 26.Google Scholar

37 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 64.Google Scholar

38 Ibidem, p. 65.Google Scholar

39 Così l'insegnamento deliberato di comportamenti di obbedienza alle autorità familiari rappresenta una forma di socializzazione politica indiretta perché ciò che è appreso non ha contenuto esplicitamente politico, ma è rilevante per la formazione di orientamenti politici.Google Scholar

40 Cfr. Almond, e Verba, , op. cit. , p. 266. Levine sostiene che tale approccio può essere adatto all'analisi di culture politiche relativamente recenti e poco complesse, ma risulta semplicistico per lo studio della socializzazione politica in sistemi complessi come le democrazie occidentali. Levine, R., Political Socialization and Culture Change , in Geertz, C.C., (ed.), Old Societies and New States, New York, Free Press, 1973, p. 283.Google Scholar

41 Vedi Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 67; anche Stone, , op. cit., p., 82.Google Scholar

42 Hess, R., Torney, J., The Development of Political Attitudes in Children, Chicago, Aldine, 1967, p. 20.Google Scholar

43 Queste critiche sono discusse in dettaglio nel paragrafo 4 sulla socializzazione politica nella famiglia.Google Scholar

44 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 69.Google Scholar

45 Ibidem, p. 72.Google Scholar

46 Ibidem, p. 73.Google Scholar

47 Hess e Torney preferiscono mettere l'accento su meccanismi di identificazione con gli ‘adulti significativi’ che sta alla base del comportamento imitativo; vedi Hess, e Torney, , op. cit., p. 25.Google Scholar

48 Gli studi di Brofenbrenner sulla socializzazione nella scuola in Unione Sovietica offrono un interessante panorama di forme di socializzazione anticipatoria di questo tipo. Vedi Brofenbrenner, U., Two Worlds of Childhood: U.S. and U.S.S.R., Beverly Hills-London, Sage, 1970, tr. it. Due mondi dell'infanzia: Usa, Urss, Roma, Armando, 1972; vedi anche i saggi contenuti in Volgyes, I., (ed.), Political Socialization in Eastern Europe: a Comparative Framework, New York, Praeger Publishers, 1975 e Koff, D., Von der Mühll, G., Prewitt, K., Political Socialization in Three East African Countries: a Comparative Analysis , in Dennis, J. (ed.), Socialization to Politics, cit., pp. 231–253.Google Scholar

49 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 76.Google Scholar

50 Vedi tra gli altri: Coleman, W., (ed.), Education and Political Development, Princeton, Princeton University Press, 1965; Levine, , op. cit. ; Koff, , Von der Mühll, e Prewitt, , op. cit. Google Scholar

51 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 77.Google Scholar

52 Sears, D.O., Political Socialization , in Greenstein, F.I., Polsby, N., (eds.), Handbook of Political Science, Reading, Addison Wesley, 1975, vol. II, pp. 133134.Google Scholar

53 Easton, D. e Dennis, J., Children in the Political System: Origins of Political Legitimacy, New York, McGraw Hill, 1969, pp. 391393.Google Scholar

54 Vedi tra gli altri: Jaros, D., Hirsch, H. e Fleron, F.I., The Malevolent Leader: Political Socialization in American Sub-culture , in «American Political Science Review», LXII (1968), pp. 564575; Jaros, D. e Kolson, K.L., The Multifarious Leader: Political Socialization of Amish, ‘Yanks’, Blancks, in R.G. Niemi and Associates, The Politics of Future Citizens, cit., pp. 41–62; Greenberg, E., Childhood and Governement: a Comparison across Racial Lines, in «The Midwest Journal of Political Science», XIV (1964), pp. 333–345; Lyons, S., The Political Socialization of Ghetto Children, in «The Journal of Politics», XXXII (1970), pp. 288–304; Liebschutz, F.S., Political Attitudes among Black Children , in Niemi, R.G. and Associates, The Politics of Future Citizens, cit., pp. 83–124.Google Scholar

55 Vedi tra gli altri: Tolley, J., Children and War: Socialization to International Conflict, New York, Teacher College Press, 1973, pp. 129131; Vilancourt, P.M., The Political Socialization of Young People: a Panel Survey of Youngsters in the San Francisco Bay Area, Unpublished Doctoral Dissertation, University of California, Berkley, cit., in Sears, D.O., Political Socialization, cit., p. 100; Greenstein, F.I., The Benevolent Leader Revisited: Children's Images of Political Leaders in Three Democracies, in «American Political Science Review», LXIX (1975), pp. 1393–1398.Google Scholar

56 Studi condotti in Canada e in Columbia notavano che per i bambini erano più visibili e salienti autorità politiche collettive; vedi Pammett, J.H., The Development of Political Orientations in Canadian School Children , in «Canadian Journal of Political Science», IV (1971), pp. 132141 e Connell, R.W., The Child's Construction of Politics, Melbourne, Melbourne University Press, 1970, cit. in Sears, D.O., Political Socialization, cit., p. 101; vedi anche Massey, J. A., The Missing Leader: Japanese Youth's Views of Political Authority, in «American Political Science Review», LXIX (1975), pp. 31–48.Google Scholar

57 Ricerche condotte in Francia dimostrano per esempio come i bambini francesi non abbiano una visione idealizzata dell'autorità politica. Vedi tra gli altri Greenstein, F.I., The Benevolent Leader Revisited, cit.; Roig, C. e Billon-Grand, F., La Socialization Politique des Enfants, Paris, Armand Colin, 1968.Google Scholar

58 Piaget, J. e Weil, A.M., The Development in Children of the Idea of the Homeland and the Relations with Other Countries , in «International Social Sciences Bulletin», III (1951), pp. 561568, tr. it. Lo sviluppo dell'idea di patria e del rapporto con i paesi stranieri durante l'infanzia, in Oppo, A. (a cura di), La socializzazione politica, Bologna, Il Mulino, 1980, pp. 25–40.Google Scholar

59 Vedi tra gli altri Adelson, J. e O'Neal, R.P., The Growth of Political Ideas in Adolescence: the Sense of Community , in «The Journal of Personality and Social Psychology», IV (1966), pp. 295306.Google Scholar

60 Vedi Merelman, R.M., The Development of Political Ideology: a Framework for the Analysis of Political Socialization , in «American Political Science Review», LXIII (1969), pp. 750767; Merelman fa riferimento in particolare a: Piaget, J., The Language and Thought of the Child, Cleveland-New York, Meridian Books, 1955, tr. it. Il linguaggio e il pensiero del fanciullo, Firenze, Editrice Universitaria, 1955; Inhelder, B. e Piaget, J., The Growth of Logical Thinking, New York, Basic Books 1958, tr. it. La nascita dell'intelligenza nel fanciullo, Firenze, Giunti Barbera, 1968; Piaget, J., The Moral Judgement of the Child, New York, Free Press of Glencoe, 1965.Google Scholar

61 Ibidem, p. 753.Google Scholar

62 «La ‘sindrome del leader benevolo’ attraverso la quale il bambino stabilisce dei legami tra sé e il sistema politico può essere spiegata parzialmente con la sua incapacità di ragionamento astratto, di autocoscienza rispetto ai propri procedimenti di pensiero e di mettere in relazione giudizi di tipo concreto con regole generali». Ibidem, p. 764.Google Scholar

63 Vedi Best, J.J., Public Opinion. Micro and Marco, Homewood Hill, The Dorsey Press, 1973, pp. 4869.Google Scholar

64 Ibidem, p. 67.Google Scholar

65 Searing et al. per esempio riscontrano pochissime correlazioni tra gli orientamenti politici di base — identificazione partitica, senso di efficacia politica, atteggiamenti nei confronti dell'autorità politica — e i fattori di personalità — senso di efficacia personale, fiducia negli altri, conformismo — da un lato e le opinioni relative a questioni specifiche dall'altro. Searing, D.D., Schwartz, J.J. e Lind, A.E., The Structuring Principle: Political Socialization and Belief Systems , in «American Political Science Review», LXVII (1973), pp. 413432.Google Scholar

66 Per una rassegna di questi studi si veda in particolare Sears, D.O., Political Socialization, cit., pp. 127136.Google Scholar

67 Sulla relazione tra soddisfazione dei bisogni e socializzazione politica vedi in particolare Davies, J.C., The Family's Role in Political Socialization , in «The Annals of the American Academy of Political and Social Sciences», 361 (1965), pp. 1119.Google Scholar

68 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 44.Google Scholar

69 Easton, e Hess, , The Child's Political World, cit., p. 235.Google Scholar

70 Ibidem; vedi anche Easton, e Dennis, , Children in the Political System, cit.; Greenstein, F.I., Children and Politcs cit.Google Scholar

71 Ibidem,Google Scholar

72 Ibidem, pp. 4344; Easton, D. e Hess, R., The Child's Political World, cit., p. 242; Easton, D. e Dennis, J., Children in the Political System, cit., pp. 358–359.Google Scholar

73 Easton, e Dennis, , ibidem, pp. 359360; Hess, e Torney, , op. cit., p. 101; Abramson, P.R. e Inglehart, R., The Development of Systemic Support in Four Western Democracies, in «Comparative Political Studies», III (1970), pp. 419–442.Google Scholar

74 Abramson, e Inglehart, , ibidem, p. 424.Google Scholar

75 Jaros, , Hirsch, e Fleron, , op. cit.; vedi anche Jaros, D., Children Orientations Toward the President: Some Additional Considerations on Data, in «The Journal of Politics», XXIX (1967), pp. 368–387; vedi anche Greenberg, E., Orientations of Black and White Children to Political Figures, in «Social Science Quarterly», LI (1970), pp. 561–571.Google Scholar

76 Abramson, P.R. e Inglehart, R., The Development of Systemic Support, cit., p. 427.Google Scholar

77 Le ricerche della Siegel sull'immagine di Kennedy riscontravano, anche in bambini molto piccoli, una ricchezza di elementi cognitivi che non è spiegabile con la tesi del trasferimento di affetto. Vedi Siegel, R.S., Image of a President: Some Insights into the Political Views of School Children , in «American Political Science Review», LXII (1968), pp. 216226. Molte ricerche hanno messo in evidenza come le immagini della presidenza in bambini di subculture politiche diverse riflettano le opinioni dei genitori la percezione di un presidente democratico come ‘malevolent leader’ era caratteristica di una subcultura fortemente repubblicana (Jaros, , Hirsch, e Fleron, , op. cit.); la Siegel riscontra reazioni affettive più intense di fronte all'assassinio di Kennedy tra i figli di democratici e tra i bambini di colore (vedi Siegel, R.S., An Exploration into Some Aspects of Political Socialization: School Children's Reactions to the Death of a President , in Wolfenstein, M., Kilman, G., (eds.), Children and the Death of a President: Multidisciplinary Studies, New York, Doubleday, 1965, pp. 30–59). Greenstein rileva che i bambini americani intervistati subito dopo lo scandalo di Watergate mostravano di avere un'immagine della presidenza molto meno positiva di quella dei bambini intervistati durante l'amministrazione Kennedy e i primi anni dell'amministrazione Johnson»; vedi Greenstein, F.I., The Benevolent Leader Revisited, cit.CrossRefGoogle Scholar

78 Per gli U.S.A. vedi in particolare Campbell, A., Converse, P.E., Miller, W.E. e Stokes, D.E., The American Voter, New York, Wiley, 1960; per la Gran, Bretagna, Butler, B.E. e Stokes, D.E., Political Change in England, New York, StMartin's, 1969; per la Francia vedi in particolare Converse, P.E. e Dupeux, G., Politicization of the Electorate in France and the United States, in «Public Opinion Quarterly», XXVI (1962), pp. 1–23 e Cameron, D.R., Stability and Change in Patterns of French Partisanship, in «Public Opinion Quarterly», XXXVI (1972), pp. 19–36; per il Kubota, Giappone A. e Ward, R., Family Influence and Political Socialization in Japan, in «Comparative Political Studies», III (1970), pp. 140–175; per l'India Eldersveld, S.E., Political Socialization in India in a Comparative Perspective, in «Comparative Political Studies», VI (1973), pp. 271–294.Google Scholar

79 Vedi Hyman, H., Political Socialization, New York, Free Press, 1959; per una rassegna di questi studi si veda anche Connel, R.W., Political Socialization in the American Family: the Evidence Re-examined, in «Public Opinion Quarterly», XXXVI (1972), pp. 323–333.Google Scholar

80 Vedi Pomper, G., The Voter's Choice, New York, Dodd Mead, 1975, p. 145.Google Scholar

81 Vedi Nie, N.H., Verba, S. e Petrocik, J.R., The Changing American Voter, Cambridge Mass. and London, Harvard University Press, 1979, pp. 4373; Abramson, P.R., Generational Change and the Decline of Party Identification , in Niemi, R.G., Weisenberg, H.F., (eds.), Controversial in American Voting Behavior, San Francisco, W.H. Freeman and Comp., 1976, pp. 313–331.Google Scholar

82 Vedi Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Transmission of Political Values from Parent to Child , in «American Political Science Review», LXII (1968), pp. 169184, tr. it. in Oppo, , op. cit.; vedi anche Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Political character of Adolescence, Princeton, Princeton University Press, 1974, cap. II; Niemi, R.G., Political Socialization , in Knutson, J., (ed.), Handbook of Political Sociology, cit., pp. 126–128. Rianalizzando i dati di Jennings e Niemi ma con l'uso di indicatori multipli e metodologie differenti Dalton ha sostenuto che gli autori hanno sottostimato la trasmissione familiare delle preferenze partitiche. Dalton, R.J., Reassesing Parental Socialization: Indicators Unreliability Versus Generational Transfer, in «American Political Science Review», LXXIV (1980), pp. 422–423.CrossRefGoogle Scholar

83 Vedi Campbell, , Converse, , Miller, e Stokes, , op. cit. , pp. 147149.Google Scholar

84 Vedi Kubota, e Ward, , op.cit. , pp. 148149.Google Scholar

85 Vedi Dennis, J. e McCrone, D.J., Preadult Development of Political Party Identification in Western Democracies , in «Comparative Political Studies», III (1970), p. 275; anche con riferimento al caso inglese è stata ipotizzata una diminuzione dell'efficacia della famiglia nel trasmettere l'identificazione partitica: contro le correlazioni' nell'ordine del 60% rilevate da Butler, e Stokes, (op. cit., cap. II). Tapper e Butler rilevano che meno della metà degli adolescenti con un background familiare politicamente omogeneo riproducevano le preferenze dei genitori. Vedi Tapper, E.R. e Butler, R.A., Continuity and Change in Adolescent Political Party Preference, in «World Politics», XXIII (1970), pp. 390–394.Google Scholar

86 Vedi Dennis, e McCrone, , op. cit. , pp. 275276. Un'indagine condotta in Francia su studenti universitari del secondo anno di legge rilevava tassi di riproduzione delle preferenze partitiche e paterne molto più elevati (41,4%), ma che possono attribuirsi a caratteristiche peculiari del campione. Braud, P., Données Psychobiographiques et Formation des Opinions Politiques , in «Revue Française de Science Politique», XXIV (1974), p. 614.Google Scholar

87 Converse, , e Dupeux, , op. cit. Google Scholar

88 Greenstein riscontrava che il 60% dei bambini della quarta classe e il 65% di quelli dell'ottava classe si dichiarava democratico o repubblicano. Greenstein, F.I., Children and Politics, cit., p. 71; le percentuali rilevate da Hess e Torney sono il 45% nella seconda classe e il 53% nell'ottava; vedi Hess, e Torney, , op. cit., pp. 102–103. Easton e Hess rilevano percentuali intorno al 50% tra i bambini delle scuole elementari; Easton, D. e Hess, R., The Child's Political World, cit., pp. 229–245. Ricerche condotte nell'area della California tra il 1968 e il 1973 evidenziano percentuali nettamente più basse di party identifiers tra i ragazzi di 11–13 anni, nell'ordine del 36–38% (Cit. in Sears, D.O., Political Socialization , in Greenstein, F.I., Polsby, N., (eds.), Handbook of Political Science, cit., p. 119).Google Scholar

89 Hess, e Torney, , op. cit. , p. 104.Google Scholar

90 Vedi Dennis, e McCrone, , op. cit. , p. 252253.Google Scholar

91 Vedi Roig, e Billon-Grand, , op. cit. , pp. 9899.Google Scholar

92 Dennis, e McCrone, , loc. cit. Google Scholar

93 Almond, e Verba, , op. cit. Google Scholar

94 McClosky, H. e Dahlgreen, H.E., Primary Group Influence on Party Loyalty , in «American Political Science Review», LIII (1959), pp. 757776.Google Scholar

95 Cundy, D.T., Affect, Cue-giving and Political Attitudes Formation: Survey Evidence in Support of a Social Conditioning Model , in «The Journal of Politics», XLI (1979), pp. 75105.Google Scholar

96 Vedi tra gli altri Campbell, A., Converse, P.E., Miller, W.E. e Stokes, D.E., The American Voter, cit., p. 47; Campbell, A., Gurin, G. e Miller, W.E., The Voter Decides, New York, Harper and Row, 1954, p. 145; Key, V.O., Public Opinion and American Democracy, New York, Knopf, 1961, p. 300; Nogee, P. e Levin, M., Some Determinants of Political Attitudes among College Voters, in «Public Opinion Quarterly», XXII (1958), pp. 449–463; Maccoby, E., Matthews, R. e Morton, A., Youth and Political Change, in «Public Opinion Quarterly», XVIII (1954–55), pp. 23–39; Jennings e Niemi sostengono che genitori politicamente omogenei trasmettono più efficacemente la propria identificazione partitica perché i suggerimenti si rafforzano a vicenda, non perché non si contraddicono: infatti le correlazioni intergenerazionali sono più elevate nei casi di omogeneità tra i genitori che nelle famiglie con un solo genitore. Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Political Character of Adolescence, cit., p. 157.Google Scholar

97 Gli autori di The American Voter riscontravano che la percentuale di giovani elettori che condividevano le preferenze partitiche dei genitori passava dal 76 e 66% rispettivamente per Democratici e Repubblicani quando nessuno dei genitori era politicamente attivo al 79 e 71% Quando era tale almeno uno dei genitori; vedi Campbell, A., Converse, P.E., Miller, W.E. e Stokes, D.E., The American Voter, cit., pp. 147149; vedi anche Maccoby, , Matthews, e Morton, , op cit., e Tedin, K.L., The Influence of Parents on the Political Attitudes of Adolescents, in «American Political Science Review», LXVIII (1974), p. 1586; tra le ricerche condotte in altri contesti vedi Eldersveld, S.J., cp. cit., p. 280. Una relazione di tipo non lineare tra interesse per la politica dei genitori e trasmissione dell'identificazione partitica è riscontrata da Kubota e Ward, op. cit., 162.Google Scholar

98 Per quanto riguarda le relazioni tra autoritarismo familiare e trasmissione delle opinioni politiche dei genitori sia Middleton e Putney che Jennings e Niemi sostengono l'esistenza di una relazione di tipo curvilineare col massimo di trasmissione per livelli medi di autoritarismo; questa relazione non è verificata da altri autori. Vedi Middleton, R., Putney, S., Political Expression of Adolescent Rebellion , in «American Journal of Sociology», LXVIII (1963), pp. 532533; Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Political Character of Adolescence, cit., p. 181; contra Nogee, P. e Levin, M., op. cit., p. 460 e Tedin, K.L., op. cit., p. 1587. Per quanto riguarda il clima affettivo della famiglia, Middleton e Putney rilevano che i giovani che affermavano di aver avuto rapporti buoni con la propria famiglia riproducevano più fedelmente gli atteggiamenti politici dei genitori; anche Braud verifica che gli intervistati che affermavano di aver avuto un'infanzia «molto felice» concordavano più spesso con l'identificazione partitica paterna rispetto a quelli che manifestavano delle reticenze sulla propria infanzia. Vedi Middleton, e Putney, , op. cit. ; Braud, , op. cit., pp. 618–619; per contro né Jennings e Niemi né Tedin verificano relazioni significative tra clima affettivo della famiglia e trasmissione dell'identificazione partitica. Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Political Character of Adolescence, cit., p. 46; Tedin, , op. cit., 1587–1588. Quest'ultimo autore rileva invece una correlazione abbastanza stretta tra ammirazione per i genitori ed assunzione delle loro preferenze partitiche. Vedi Tedin, , loc. cit., e anche Braud, , op. cit. Google Scholar

99 Sulla base del materiale relativo a quarantadue pazienti sottoposti a psicoterapie analitiche o a psicoanalisi Renneker affermava che mentre i pazienti che avevano avuto una relazione negativa con la figura paterna nell'infanzia tendevano a divergere dalle opinioni politiche del padre, tra quelli che avevano avuto una relazione positiva si notavano comportamenti diversi, e in particolare a) assunzione cieca delle preferenze politiche paterne come manifestazione sintomatica dell'incapacità di maturare, b) totale rifiuto come ribellione nevrotica contro il padre, c) modelli in cui a una prima identificazione con gli atteggiamenti politici del padre seguiva un rifiuto come affermazione della propria indipendenza e poi un riallineamento su tali atteggiamenti, una volta risolto positivamente il conflitto inconscio con il padre, come manifestazione di una raggiunta positiva identificazione con la figura paterna. Renneker, R.E., Some Psychodynamic Aspects of Voting Behavior , in Burdick, E. e Brodbeck, A.J., (eds.), American Voting Behavior, Glencoe Ill., Free Press, 1959, pp. 399413; vedi anche Alexander, F., Emotional Factors in Voting Behavior, in Burdick, e Brodbeck, , op. cit., pp. 300–307. Sulla complessità della relazione tra rapporti con la figura paterna e identificazione partitica vedi anche Lane, R.E., Political Education in the Midst of Life Struggle, in Political Man, cit., pp. 97–120 e Lane, R.E., Ideological Self-Analysis as Political Education, cit.Google Scholar

100 Cundy, , op. cit. , p. 92.Google Scholar

101 Vedi Hyman, , op. cit. , pp. 5255; fa eccezione lo studio di Remmers che rileva correlazioni genitori-figli quasi altrettanto elevate che per l'identificazione partitica. Vedi Remmers, H.H., Early Socialization of Attitudes, in Burdick, e Brodbeck, , op. cit., p. 60; Connell sostiene che le correlazioni elevate tra genitori e figli erano in gran parte da attribuirsi a distorsioni dovute alla scelta dei campioni. Vedi Connell, , op. cit. Google Scholar

102 A questo risultato pervengono Hess e Torney sulla base della comparazione degli atteggiamenti politici di fratelli e sorelle; Hess, e Torney, , op. cit. , p. 113.Google Scholar

103 Jennings e Niemi riscontrano che l'accordo è molto più elevato su temi come la preghiera in classe o l'integrazione razziale nelle scuole che su questioni generali come le libertà civili. Vedi Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Transmission of Political Values from Parents to Child, cit., p. 117 e The Political Character of Adolescence, cit., pp. 63–91.Google Scholar

104 Analizzando i dati di Jennings e Niemi con una diversa metodologia Dalton riscontra concordanze genitori-figli quasi altrettanto elevate che per l'identificazione partitica; Dalton, , op. cit. , pp. 424425.Google Scholar

105 Tedin, , op. cit. , p. 1582.Google Scholar

106 Tra gli esempi più autorevoli basti citare Hyman, op. cit. , e Lane, R.E., Political Ideology, cit., e Political Man, cit.Google Scholar

107 Vedi Lane, R.E., Sears, D.O., Public Opinion, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1964, cap. IV; McClosky, e Dahlgreen, , op. cit. ; Lane, R.E., Political Life, Glencoe Ill., Free Press, 1959.Google Scholar

108 Vedi Jennings, M.K. e Langton, K.P., Mothers versus Fathers: the Formation of Political Orientations among Young Americans , in «The Journal of Politics», XXXI (1969), pp. 329358; vedi anche Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Division of Political Labor between Mothers and Fathers, in «American Political Science Review», LXV (1971), pp. 68–82 e Niemi, R.G., Political Socialization, cit., p. 126.Google Scholar

109 Vedi Beck, P.A. e Jennings, M.K., Parents as ‘Middlepersons’ in Political Socialization , in «The Journal of Politics», XXXVII (1975), pp. 83107.Google Scholar

110 Kubota, e Ward, , op. cit. , pp. 160162.Google Scholar

111 Vedi Froman, L.A., Personality and Political Socialization , in «The Journal of Politics», XXIII (1961), pp. 343349; per una discussione in esteso della rilevanza dello studio della personalità per l'analisi politologica si veda in particolare Greenstein, F.I., Personality and Politics, cit.: questo lavoro contiene anche un'utilissima bibliografia ragionata della letteratura sul tema; dello stesso autore vedi anche Political Psychology: A Pluralistic Universe , in Knutson, J., (ed.), Handbook of Political Psychology, cit., pp. 438–469 e Personality and Politics , in Greenstein, F.I., Polsby, N. (eds.), Handbook of Political Science, cit., vol. II, pp. 1 ss.; vedi anche i lavori di Lasswell citati nella nota 14.Google Scholar

112 Vedi Smith, M.B., A Map for the Analysis of Personality and Politics, cit., p. 18.Google Scholar

113 Vedi Adorno, , Frenkel-Brunswick, , Levinson, e Sanford, , op. cit. Google Scholar

114 Fromm, E, Escape from Freedom, New York, Rinehart, 1941, tr. it. Fuga dalla libertà, Milano, Comunità, 1972.Google Scholar

115 Riesman, D., The Lonely Crowd, New Haven, Yale University Press, 1950, tr. it. La folla solitaria, Bologna, Il Mulino, 1962.Google Scholar

116 Lasswell, H.D., The Democratic Character, cit.Google Scholar

117 Vedi Campbell, A., The Passive Citizen , in «Acta Sociologica», VI (1962), pp. 921; una relazione tra personalità e apatia politica è messa in evidenza anche da Mussen e Wyszynski, op. cit. Google Scholar

118 Campbell, A., Converse, P.E., Miller, W.E. e Stokes, D.E., The American Voter, cit.Google Scholar

119 Secondo Lane gli individui politicamente apatici sarebbero più nevrotici, più ansiosi, con meno fiducia in sé e negli altri. Lane, R. E., Political Life, cit., pp. 97181; Rosenberg, in un'indagine relativa a studenti di high-school, rileva una correlazione negativa significativa tra autostima da un lato e interesse per la politica e tendenza a partecipare a discussioni politiche dall'altro. Rosenberg, , op. cit. Google Scholar

120 In un'indagine condotta in Jamaica Langton rilevava che i ragazzi allevati in famiglie materne presentavano un grado maggiore di autoritarismo e minore interesse e efficacia politica di quelli cresciuti in famiglie con entrambi i genitori. Langton, K.P., Political Socialization, New York, Oxford University Press, 1969, pp. 52 ss.; Clarke riscontrava un maggior grado di cinismo politico nei bambini negri di famiglie in cui il padre era assente; Clarke, J., Family Structure and Political Socialization among Urban Black Children: Some Observations on Father Absence, in «The Midwest Journal of Political Science», XVII (1963), pp. 444–459.Google Scholar

121 Hess, e Torney, , op. cit. , p. 105; vedi anche Langton, J.C., Political Socialization, cit., pp. 45–47.Google Scholar

122 Almond e Verba notano per esempio che in tutti i cinque sistemi politici considerati «coloro che ricordavano di essere stati significativamente in grado di esprimersi nelle decisioni familiari tendevano a presentare punteggi di competenza politica soggettiva più elevati»; Almond, e Verba, op. cit. , p. 347. Una ricerca sui modelli di comunicazione famliiare ha messo in risalto come le famiglie di tipo «pluralistico», nelle quali i figli venivano incoraggiati ad esprimere le proprie opinioni, anche in contrasto con quelle degli altri membri, tendevano a promuovere in loro maggior senso di efficacia politica. Chaffee, S.H., McLeod, J.M. e Wackmann, D.B., Family Communication Patterns and Adolescent Political Participation , in Dennis, J., (ed.), Socialization to Politics, cit., pp. 349–369.Google Scholar

123 Merelman, R.M., The Family and Political Socialization: Toward a Theory of Exchange , in «The Journal of Politics», XLII (1980), p. 467; si veda anche Schrag, F., Child's Status in the Democratic State, in «Political Theory», III (1975), pp. 441–458.Google Scholar

124 Merelman, Secondo «il bambino nella famiglia non ha diritti comparabili con quelli del cittadino nelle democrazie. Il potere di partecipare del bambino nella famiglia è sempre un fatto di concessione dei genitori … Le famiglie democratiche quasi sempre limitano la partecipazione del bambino ad aree ben determinate e poco conflittuali e anche il diritto di partecipare con riferimento a questi temi può essere revocato se il bambino non lo esercita in modo ‘responsabile’, cioè secondo le linee dettate dai genitori». Merelman, R.M., The Family and Political Socialization: Toward a Theory of Exchange, cit., p. 445.Google Scholar

125 Vedi Pinner, P.A., Parental Overprotection and Political Distrust , in «The Annals of the American Academy of Political and Social Sciences», 361, (1965), pp. 5870.Google Scholar

126 Vedi Lane, R.E., Political Ideology, cit., pp. 89 ss.; Fathers and Sons: Foundations of Political Beliefs, in Political Man, cit., pp. 63–76, tr. it. Padri e figli: le fondamenta delle credenze politiche, in Oppo, , cit., pp. 119–135.Google Scholar

127 Vedi Keniston, K., The Uncommitted, New York, Harcourt Brace and World, 1969. In uno studio condotto in Giappone Lifton rilevava una relazione analoga tra eccessiva dipendenza dalla figura materna e alienazione politica: la dipendenza dalla madre e la lontananza della figura paterna erano collegate ad alti livelli di ansietà e alla tendenza ad oscillare in politica tra comportamenti di acquiescienza e di estremo attivismo, soprattutto nelle manifestazioni di massa in cui l'individuo trovava identificazioni sociali extra-familiari e sollievo alle proprie tensioni interne». Lifton, R.J. Youth and History: Individual Change in Postwar Japan, «Dedalus», XCI (1962), pp. 172–197.Google Scholar

128 Keniston, K., Young Radicals: Notes on the Committed Youth, New York, Harcourt, Brace and World, 1968, tr. it. Giovani all'opposizione, Torino, Einaudi, 1972, in particolare cap. II.Google Scholar

129 Greenstein, F.I., Political Socialization, cit., p. 552; Hess e Torney mettono in rilievo la funzione dei rituali di tipo patriottico nel favorire l'istaurarsi di orientamenti emotivi nei confronti della comunità politica. Hess e Torney, op. cit., p. 124.Google Scholar

130 Inteso come la parte dell'educazione politica che mette in rilievo come un buon cittadino partecipi alla vita politica del proprio paese. Vedi Coleman, J., (ed.), Education and Political Development, cit., Introduction .Google Scholar

131 Vedi tra gli altri l'opera classica di Merriam, C.E., The Making of Citizens, Chicago, University of Chicago Press, 1931.Google Scholar

132 Almond e Verba notano che gli intervistati che affermavano di ricordare che a scuola veniva dedicato molto tempo ad argomenti attinenti il governo e la politica presentavano livelli di competenza politica soggettiva più elevati degli altri negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Messico. Almond, e Verba, , op. cit. , p. 361.Google Scholar

133 Litt, E., Civic Education, Community Norms and Political Indoctrination , in «American Sociological Review», XXVIII (1963), pp. 6975, tr. it. Educazione civica e indottrinamento politico , in Oppo, , op. cit., pp. 191–203.Google Scholar

134 Langton, K.P. e Jennings, M.K., Political Socialization and the High School Civic Curriculum , in «American Political Science Review», LXII (1968), pp. 852867, tr. it. Socializzazione politica e educazione civica nella scuola secondaria , in Oppo, , op. cit., p. 200–217.Google Scholar

135 Mentre uno studio di Kornhauser verificava atteggiamenti di maggior liberismo economico tra studenti che avevano frequentato un corso di economia a impostazione liberistica, Somit, et al. non riscontravano alcun mutamento del senso di efficacia politica dopo la frequenza a un corso preparatorio di scienza politica. Vedi Kornhauser, A., Changes in the Information and Attitudes of Students in Economic Class , in «The Journal of Educational Research», XXII (1930), pp. 288308; Somit, A. Tanenhaus, J., Wilkie, W. e Cooley, R., The Effects of the Introductory Political Science Course on Students Attitudes toward Personal Participation, in «American Political Science Review», LII (1958), pp. 1128–1132.Google Scholar

136 Hess, R., Political Attitudes in Children , in «Psychology Today», III (1969), pp. 2428; vedi anche Krug, E.A., The Secondary School Curriculum, New York, Harper and Row, 1960, p. 299.Google Scholar

137 Secondo gli autori «se l'educazione politica si limita al ‘patrimonio comune di idee’ dei gruppi di potere, essa viene compromessa in vari modi, finisce in un distacco fatale nei confronti della realtà politico-sociale e si trasforma in un insegnamento prevalente formale. Se il rapporto di tensione tra interesse particolare e interesse generale rimane al di fuori del campo visuale, la formazione politica non raggiunge il suo obiettivo principale, ma contribuisce piuttosto alla spoliticizzazione della gente». Teschner, M., Il ruolo degli insegnanti nella socializzazione politica , da Politik und Gesellschaft im Unterricht, Frankfurt am Mainz, Europaische Verlaganstalt, 1970, pp. 120136, tr. it. in Barbagli, M. (a cura di), Scuola, potere, ideologia, Bologna, Il Mulino, 1972, pp. 285–300.Google Scholar

138 Bennet Button, C. Political Education for Minority Groups, in R.G. Niemi and Associates, The Politics of Future Citizens, cit., pp. 167198.Google Scholar

139 Questi risultati rafforzano la tesi di Hess e concordano con quelli di altre indagini che rilevano come un trattamento dei temi politici che metta in luce gli aspetti realistici e controversi della politica tende ad avere effetti positivi sul senso di efficacia politica. Vedi per es. Patrick, J., The Impact of an Experimental Course ‘American Political Behavior’ on the Knowledge, Skills and Attitudes of Secondary School Students , in «Social Education», XXXVI (1971), pp. 168179 e Ehman, L., Political Socialization and the High School Social Studies Curriculum, Unpublished Doctoral Dissertation, University of Michigan, 1970, entrambi cit. in Bennet-Button, , op. cit. Google Scholar

140 Secondo Litt il civic training orientato alla promozione di atteggiamenti partecipativi (il modello razionale attivista) era congruente all'ethos liberale e alle aspettative rispetto al ruolo di cittadino in un sistema politico che presentava ancora i connotati descritti da Tocqueville, oltre che a una scolarizzazione ristretta, almeno ai livelli superiori; l'insegnamento di valori consensuali era congruente con l'esigenza di «americanizzare» e formare cittadini leali e integrati nel periodo delle grandi migrazioni e dell'aumento della scolarizzazione di massa. Litt, E., Education and Political Enlightment in America , in «The Annals of the American Academy of Political and Social Sciences», 361 (1965), pp. 3239.Google Scholar

141 Ibidem, p. 35.Google Scholar

142 Vedi per esempio Azrael, J.R., Soviet Union , in Coleman, J.S., (ed.), Education and Political Development, cit., pp. 210240; vedi anche Fagen, R.R., Cuba: the Political Content of Adult Education, Stanford, The Hoover Institution of War and Peace, 1964, cit. in Dawson, e Prewitt, , op. cit, p. 154; Spiro, M.E., Children of the Kibbutz, New York, Schoken Books, 1965, p. 257; Rosenbaum, , op. cit., pp. 114–115.Google Scholar

143 Vedi tra gli altri Le Vine, R., Political Socialization and Culture Change , in Geertz, C., (ed.) Old Societies and New States, cit.; si vedano anche i saggi raccolti in Coleman, J.S. (ed.) Education and Political Development, cit., e Keller, E.J., Education, Ethnicity and Political Socialization in Kenya, in «Comparative Political Studies», XII (1980), pp. 442–469.Google Scholar

144 Vedi Jaros, D., Political Socialization, cit., p. 160.Google Scholar

145 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 160.Google Scholar

146 Vedi per gli Uniti, Stati Ziegler, H., The Political Life of American Teachers, Englewood Cliffs, Prentice Hall, 1964; anche gli insegnanti delle scuole superiori francesi tendono a non esprimere le loro opinioni politiche sebbene, soprattutto nei licei, incoraggino gli studenti a prendere posizione. Vedi Schonfeld, W.R., Obedience and Revolt: French Behavior Toward Authority, Beverly Hills-London, Sage Publications, 1976.Google Scholar

147 Vedi Sears, D.O., Review of R. Hess, J. Torney, The Development of Political Attitudes in Children , in «Harvard Educational Review», XXXVIII (1968), p. 515. Nello stesso senso vedi anche Stone, W., op. cit., p. 86.Google Scholar

148 Ziegler, H., The Political World of High School Teachers, Eugene Or., The Center of Advanced Study of Educational Administration, The University of Oregon, 1966, p. 130.Google Scholar

149 Sugli insegnanti italiani di scuola elementare vedi Livolsi, M., Schizzerotto, A., Porro, R. e Chiari, G., La macchina del vuoto, Bologna, Il Mulino, 1974, pp. 6873; sugli insegnanti tedeschi vedi Teschner, , op. cit. Google Scholar

150 Hess, e Torney, , op. cit. , p. 140.Google Scholar

151 Ibidem, p. 144.Google Scholar

152 Jennings, M.K., Niemi, R.G., e Ehman, L.H., Social Studies Teachers and their Pupils , in Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Political Character of Adolescence, cit., pp. 207227.Google Scholar

153 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 62.Google Scholar

154 Almond, e Verba, , op. cit. , pp. 332338.Google Scholar

155 Schonfeld, , op. cit. Google Scholar

156 Per esempio a questa conclusione arrivano Hess, e Torney, e Dawson, e Prewitt, .Google Scholar

157 Vedi, Taoper, T., Political Education and Stability, Elite Response to Political Conflict, London, Wiley, 1976, cap. III.Google Scholar

158 Vedi in particolare i lavori di Parsons, specie Parson, T. e Bales, R., Family, Socialization and Interaction Processes, New York, Free Press, 1955, tr. it. Famiglia e socializzazione, Milano, Mondadori, 1974; si veda anche Eisenstadt, S.N., From Generation to Generation, New York, Free Press, 1956, tr. it. Da generazione a generazione, Milano, Etas Kompass, 1974; Riesman, D., The Lonely Crowd, cit.; Kellner, H., The Homeless Mind, New York, Random House, 1977; Coleman, J.S., The Adolescent Society, New York, Free Press, 1961.Google Scholar

159 Dawson, e Prewitt, , op. cit. , p. 131.Google Scholar

160 Vedi, Sears, D.O., Political Behavior , in Lindzey, G., Aronson, E., The Handbook of Social Psychology, second edition, Reading Mass., Addison Wesley, 1969, vol. V, pp. 397398.Google Scholar

161 Vedi Jaros, D., Political Socialization, cit., p. 126.Google Scholar

162 Vedi tra gli altri Berelson, B., Lazarsfeld, P.F., McPhee, W., Voting, Chicago, University of Chicago Press, 1954, p. 94; Campbell, A. et al., The Voter Decides, cit. e Campbell, A. et al., The American Voter, cit.Google Scholar

163 Vedi Triandis, H.C., Attitude and Attitude Change, New York, Wiley, 1971, p. 130. Lo studio di Newcomb sugli atteggiamenti politici delle exstudentesse di Bennington venticinque anni dopo il college metteva in rilievo che la persistenza degli orientamenti acquisiti era stata favorita dalla scelta di gruppi di riferimento politicamente omogenei. Newcomb, T. et al., Persistence and Change: Bennington College and its Students after Twenty-five Years, New York, Wiley, 1967. Anche uno studio condotto su ex-attivisti studenteschi giapponesi e americani a otto anni dall'università riscontrava che gli orientamenti politici erano stati mantenuti anche grazie alla scelta di professioni che permettevano di continuare ad essere politicamente attivi e nelle quali tali opinioni fossero condivise o tollerate. Kraus, E.S. e Fendrich, J.M., Political Socialization of U.S. and Japanese Adults: the Impact of Adult Roles on College Leftism, in «Comparative Political Studies», XIII (1980), pp. 3–32.Google Scholar

164 Jennings e Niemi sostengono che la concorrenza del gruppo dei pari con la famiglia nella formazione degli orientamenti politici è particolarmente forte per gli atteggiamenti relativi a questioni specifiche: se si eccettua la scelta partitica gli studenti assomigliano di più agli amici che alla famiglia, indipendentemente dal background sociale di provenienza. Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Political Texture of Peer Groups , in Jennings, M.K. e Niemi, R.G., The Political Character of Adolescence, cit. pp. 229248. Poco indagata è la funzione dei gruppo dei pari nel trasmettere orientamenti verso il regime e la comunità politica. Le ricerche sull'alienazione politica hanno messo in rilievo come questo tipo di atteggiamenti sia più frequente tra individui socialmente isolati (vedi Almond, e Verba, , op. cit., cap. IX e X; Lane, R., Political Life, cit., pp. 107–203; Aberbach, J.D., Alienation and Political Behavior, in «American Political Science Review», LXIII (1969), pp. 86–91), ma non è stata per contro riscontrata una relazione significativa tra l'intensità dei contatti con i gruppi dei coetanei nell'infanzia e nell'adolescenza e gli atteggiamenti verso il regime e la comunità (vedi Hess e Torney, op. cit., pp. 120–125).Google Scholar

165 In particolare se gli atteggiamenti hanno prevalentemente funzione di valutazione degli oggetti avranno particolare influenza su di essi messaggi provenienti da fonti percepite come autorevoli; per contro se le funzioni prevalenti sono quelle ego-difensiva e di mediazione delle relazioni con gli altri le fonti più efficaci dal punto di vista del mutamento saranno quelle percepite come attraenti e/o potenti. Una ricerca di Langton mostra per esempio come gli studenti di classe operaia tendessero a discostarsi dagli orientamenti politici comuni ai loro coetanei della stessa provenienza sociale e ad adottare quelli tipici degli studenti di classe media quanto più sceglievano amici di classe media. Vedi Langton, J.P., Political Socialization, cit., pp. 107110.Google Scholar

166 Vedi Newcomb, T.M., Attitude Development as a Function of Reference Groups: the Bennington Study , in Maccoby, E.E., Newcomb, T.M. e Hartley, E.L., (eds.), Readings in Social Psychology, New York, Holt Rinehart and Winston, 1958, pp. 265275, tr. it. in Oppo, op. cit. Google Scholar

167 Tapper, , op. cit. , p. 152.Google Scholar

168 Almond, e Verba, , op. cit. , p. 372.Google Scholar

169 Hesse, e Torney, , op. cit. , pp. 120125; vedi anche Ziblatt, D., High School Extracurricular Activities and Political Socialization , in «The Annals of the American Academy of Political and Social Sciences», 361 (1965), pp. 20–31.Google Scholar