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The Development of the Fireworks Display and its Contribution to Dramatic Art in Renaissance Ferrara

Published online by Cambridge University Press:  23 January 2009

Alessandro Marcigliano
Affiliation:
University of Manchester

Extract

In Pirotechnia (1558), Vanuzzo Biringuggio describes several ways of making ‘fuochi lavorati’ or fireworks, and he mentions the great skill of the Florentines and Romans in this special art. Their famous ‘castelli’ and ‘girandole’ were built for special festivities, such as Pentecost in Florence or the election of a new Pope in Rome. The custom of using firework displays as a popular expression of joy or ‘allegrezza’, was shared by several Italian towns during the fifteenth and sixteenth centuries, and Ferrara was no exception. The capital of Este's duchy provides an interesting example of how pyrotechny eventually became independent of popular and Carnival-like displays, and an established feature of court entertainments. Ferrara, one of the liveliest theatrical cities of the Italian Renaissance, provided a fertile ground for the development of firework displays.

Type
Articles
Copyright
Copyright © International Federation for Theatre Research 1989

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References

Notes

1. Biringuggio, V., Pirotecnia, Venezia, Comin da Trino di Monferrato, 1558, c. IX–X.Google Scholar

2. Thus Bernardini Zambotti writes in his Diario Ferrarese: ‘… A di 21, la domenega, ad hore 24 […] madama nostra Elconora da Ragona, molgie de lo excellentissimo duca nostro, parturí in Sciva-noglio uno fiolo maschio con grande alegreza de luta questa citade, de che sonno facte gran feste a son de campane e cum bombarde e fogi per la Piaza e per la terra, e fonno bruxate le robalte de le boteghe, e li banchi del palazo de la Raxon…’. Zambotti, B., Diario FerrareseGoogle Scholar, Pardi, G. (ed.), Rerum Italicarum Scriptores, Bologna, Zanichelli, 1934, 1.24, part VII, v.II, pp. 12–3.Google Scholar

3. Cfr. Povoledo, E., ‘Pirotecnia’, Encyclopedia dello Spettacolo, Roma, Le Maschere, 1959, v.VIII, pp. 179–82.Google Scholar

4. ‘… e dentro ge era li diavoli messedavano catene e faceano romore con razi de fogo insivano per la bocha, ochi e orechie e per il naxo, che andavano a la sumità de la capella …’. Zambotti, , op. cit., p. 88.Google Scholar

5. Cfr. Battisti, C., L'Antirinascimento, Milano, Feltrinelli, 1962.Google Scholar

6. ‘… e nel mezo ge hera l'anzolo Gabriel, al quale quello Deo padre parloe: et dappoi questo ordine descese cum mirabile arteficio fino ala altezza de la summità de l'organo: lo quale fermato, se vedete in un subito accendere infiniti lumi che ge cadetero de li pedi, e che erano congegnati in un razo che li copriva …’. Isabella's letter is given in Scoglio, E., Il Teatro alia Corte Estense, Lodi, Bian-cardi, 1965, p. 123.Google Scholar

7. ‘… e infine fu facto fogo in un arboro o zirandola, che in un medesmo tempo butò più de fogo in aere, alti, con gran strido e vampa stupendissima …’. Zambotti, , op. cit., p. 172.Google Scholar

8. Ferrarini, G. M., Historie de FerraraGoogle Scholar, ms. Biblioteca Estense Modena.

9. ‘… with its sails and oars’. Scoglio, , op. cit., p. 40.Google Scholar

10. Cfr. Pirrotta, N., I Due Orfei, Torino, Einaudi, 1975, pp. 4590.Google Scholar

11. ‘… torce accese lunghe quattro braccia e grosse in proporzione con le quali poi si batter-ono…’. Pencaro's letter is given in D'Ancona, A., Origini del Teatro Italiano, Torino, Loescher, 1891, v.II, p. 133.Google Scholar

12. Ibidem. It is interesting to remark that in the third ‘moresca’ of Terence's Eunuchus, performed on 12 February 1499, several dancers, handling two-branched candlesticks, made extremely complicated figures, such as stars, pergolas etc …; the choreography was, then, based on the light of the candlesticks, with emphasis on visual effect.

13. The ‘Palazzo della Ragione’ was linked to the Duke's palace by a covered bridge; when the ball was over in the ‘Sala Grande’, the court could easily cross the Piazza and reach the theatre without going out of the palace into the cold winter weather.

14. ‘… La quarta de mori cum due candelotti impressi in bocha. La quinta ed ultima, pur de mori cum face accese in mane, et questi fecero bel vedere…’. Letter given in Scoglio, , op. cit., p. 121.Google Scholar

15. ‘… Uma de dece homini fincti nudi, cum un velo attraverso il capo capillato di stagnolo, cum corni de divicia in mano, cum quatro dopiroli se accesi dentro, pieni di vernice, quali nel muovere de li corni se avampavano […] et intorno andavano quelli nudi, ballando et gettando in foco quella vernice …’. Ibidem.

16. Niccolò Cagnolo was temporary secretary to Mons. Phillippe de Roche Bertì, the French ambassador.

17. ‘… dodece persone con una palla grossa in capo e doc in mano, cum cinque candelotti accexi dentro e tutta la persona piena di fochi taliter che parea che tuti ardessero, facendo pur la moresca cum agilità grandissima…’. Reported in Scoglio, , op. cit., p. 121.Google Scholar

18. Alfonso II d'Este was the last Duke of Ferrara, son of Ercole II and Renée de Lorraine, nephew of Alfonso I and Lucrezia Borgia.

19. Argenti (degli) (?), A., Il Monte di Feronia, nel quale si contengono le cose d'arme fatte in Ferrara nel Carnevale, del MDLXl, nuovamente corretto e stampato, Ferrara, appresso Valente Panizza Stampatore Ducale, 1562 (It contains Il Castello di Gorgoferusa and Il Monte di Feronia).

Argenti (degli) (?) A'. Il Tempio d'Amore, nel quale si contengono le cose d'arme fatte in Ferrara nelle nozze del Duca Alfonso et della Regina Barbara d'Austria, 1566.

Estense, Tassoni E., L' Isola Beata, torneo fatto nella città di Ferrara per la venuta del Serenissimo Principe Carlo Arciduca d'Austria, a XXV Maggio MDLXIXGoogle Scholar, 1569.

(?), Il Mago Rilucente, torneofatto nella citta di Ferrara per le nozze del Principe et della Principessa di Urbino, a IX di Febraro MDLXX, 1570.

20. Duke Alfonso's brother.

21. See Povoledo, E., ‘Le Théâtre de Tournois en Italie pendant la Renaissance’, Jacquot, J., Le Lieu Théâtral à la Renaissance, Paris, C.N.R.S., 1975, pp. 95105.Google Scholar

22. ‘… et pur a un tempo medesimo cominciorono a girar et a gittar diversi fuochi tre bellissime girandole ch'erano nella sommità delle tre torri fondate sopra la collina …’. Argenti, [1562], ‘Gorgoferusa del Monte di Feronia’, op. cit., no pages indication.Google Scholar

23. ‘… uno spirito accomodato in un razo venne per un filo che piegava verso l'angolo sinistro della porta del teatro ove era appiatato un monticello et calò inpetuosamente et ferendolo lo aperse, et nell'aprirsi uscirono fuori grandissimi fuochi varij et in grandissima copia, et s'udi un terribile strepito…’. Ibidem.

24. The ‘cavalleria’ was called Il Monte di Feronia.

25. ‘… Similmente due cime del precipitio ivi vicino mandavano fuori fuoco artificiato et la torre ruinata che ivi era di dietro parea che tutta ardesse per rispetto delle trombe di fuoco accomodate alle finestrelle et alle fessure: donde uscivano fiamme continue, ma quello che veramente rappresentava un Mongibello, era che di dietra al monte sopra alcuni palchi eminentissimi pendenti verso la piazza et accomodati in guisa che pareano un nuvolone, faceano un meraviglioso incendio tre girandole, che spingevano infiniti groppi di razi su al cielo, i quali dopo alcuni scoppi si discioglievano et facendo varij rivolgimenti per aria, et rendendo di se varie mostre si andavano a disperdere quando à un tempo medesimo, quando l'un dopo l'altro con qualche intervallo, hora tirando tutti ad una via, et hora pigliando camini diversi et quasi contrarij…’. Argenti, [1562], ‘Lealtà del Monte di Feronia’, op. cit.Google Scholar

26. ‘… stante l'apparato in questa guisa, il vedersi uscire tre maghe dalla parte del labirinto, et tre dalla porta della Selva, et molti maghi scendere giù quà et là dalle rocce alpestri; et il vedersi girare il Tempio, et i quattro sassi illuminati, et il vedersi per aria fuochi diversissimi et similmente il sentirsi tuoni et terremoti strepitosissimi tutto per un istante medesimo…’. Argenti, [1566], op. cit., p. 11.Google Scholar

27. ‘Fontane’, probably ‘da giardino’: fixed fireworks that burn vertically at the same time. Cfr. Povoledo, [1959], op. cit., p. 179.Google Scholar

28. ‘… et scoppiarono incontinente le alpi dalla sommità fuochi et giri et invogli di facelle di tanti colori et modi et in copia così estrema et furiosa, che tutta la circonferenza dell'aria nonera altro che un'arsura et un avampo altissimo. Et tra tanto dinanzi al monte, ai quattro grotti, et all'uno et l'altro edificio fatto per incanto, sorsero dalla piaggia cinquanta fontane di fiamma distinte ugualmente at situate in forma d'arco […] et sorgendo tutte in un momento istesso, andarono diritte spingendosi tanto in alto, che con le cime loro s'incorporarono con gli altri fuochi, che scorrevano d'ogni intorno et s'estendevano per tutte le quattro bande di questo luogo: pigliando diversi camini per retto, per oblique, et per vie ritorte, col raggiungersi ed attraversarsi addosso con tanti aspetti che per la verità fu più di quello che l'imaginatione potesse fingersi. Dalla altissime fontane nella guisa che suol discen-dere la neve granita piovevano verso lo steccato faville minutissime et spessissime et gli abbruciamenti delle Alpi poi che erano cresciuti più di quello che si potesse vedere si distillavano in una sottilissima pioggia di fuoco, che a punto quando parea volesse discendere nel teatro si distruggeva et […] non fu però mai, che i riguardanti restassero offesi, ne scorressero anche pericolo alcuno d'oflensione […] s'accorsero in un subito che quelle materie combustibili et quegli impeti che le menavano, non potevano passare un segno determinato …]. Argenti, [1566], op. cit., pp. 9697.Google Scholar

29. ‘… il quale fu stimato cosa bellissima per l'invenzione, per l'ordine, e per le prove dei cavalieri, ma sopra tutto per la qualità dei fuochi lavorati, i quali erano così ben disposti, che ancorché da ogni parte venisse tirato, non fecero offesa alcuna, e né manco rendevano quel malo odore solito sentirsi in questi casi…’. Contarini, A., Relazione sulle nozze di Alfonso II d'Este con Barbara d'Austria, DicembreGoogle Scholar 1565, in Albèri, E., Le Relazioni degli Ambasciaton Veneti al Senate durante il Secolo Decimoseslo, Firenze, 1863, v. 15, p. 250.Google Scholar

30. Light was also spectacular: the tournament took place in the northern moat of the town, where an artificial island had been built. The audience and the court viewed the performance from a tier of seats built against the city walls. The island was surrounded by floating fire-fountains which combined the two opposite elements – water and fire – while the glare doubled the light of the flames. See Tassoni, Estense, op. cit., p. 4.Google Scholar

31. ‘… di modo che fu maraviglia vedere fuochi di tante sorti, che parevano di vari colori, come gialli, rossi, verdi, turchini, bianchi, azurri, che fecero stupire tutti i riguardanti…’. Savonarola, M., ms. Fondo Antonelli, Biblioteca Comunale, Ferrara.

32. Tassoni, Estense, op. cit., pp. 910.Google Scholar

33. ‘… Al finire delle sue parole, dalla piaggia, dalle rive, da gli edificij & dal sommo della montagna sorgono fuochi vivacissimi: & girano più girandole con scoppi & strepiti spessi, interrotti et varij quanto esser possano: & l'ardore è cosi terribile per le fiamme infinite & di colori diversi che con forme bizzarre scorrono l'aria, che tutto il cielo è di fuoco. & quasi nel tempo medesimo sparasi un terremoto cosi horribile, che pare che il mondo si spacchi. Al rimbombo di questa ruina l'Isola si svelle: & fuggendo da gli occhi d'ogn'uno ne va via rapidamente: &.tutta arde con romori & incendij impetuosi & raddoppiati & piu crudeli che prima. & piu sempre allungandosi con frequenti scintille tanto si va distruggendo, che piu non se ne vede particella alcuna …’. Idem, p. 26.

34. It took place in the courtyard of the Duke's palace.

35. One of the Duke's sisters.

36. One of the two chariots represented an elephant, the other a rhinoceros. Both carried towers on their backs; these grew to three times their original size during the tournament, and carried soldiers and sorceresses.

37. This did not happen because the servants became so absorbed in the tournament that instead of turning off all the lights they added new lamps and thus additional illumination to the theatre.

38. The Duke's antiquarian and inventor of the pyrotechnical machines of L'Isola Beata.

39. Cfr. Povoledo, E., ‘Pirro Ligorio’, Enciclopedia dello Spettacolo, op. cit., v.IV, p. 1495.Google Scholar