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The Rejection of Learning in Mid-Cinquecento Italy

Published online by Cambridge University Press:  02 January 2019

Paul F. Grendler*
Affiliation:
University of Toronto
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In the years 1535-1555 a group of Italian authors rejected much of Italian Renaissance learning. Humanists in the Quattrocento had wished to educate man for the active life. During the sixteenth century humanist education became a broad pattern of learning stressing grammar, rhetoric, logic, mathematics, history, and literature, based on both the Latin classics and vernacular models like Petrarch. Its purpose was the training of the young patrician to serve his family, city, or prince in the affairs of the world. But a group of critics mocked liberal studies, spurned the classical heritage, rejected authorities like Cicero and Pietro Bembo, ridiculed humanists, thought that history was widely misused, denied the utility of knowledge, and argued that man should withdraw into solitude. Nicolò Franco of Benevento (1515-1570), Lodovico Domenichi of Piacenza (1515-1564), Ortensio Lando of Milan (c. 1512-c. 1553), Giulio Landi of Piacenza (1500-1579), and Anton Francesco Doni of Florence (1513-1574) reached maturity in the fourth decade of the sixteenth century and expressed these critical themes in their many books published from 1533 to the early years of the 1550s.

Type
Research Article
Copyright
Copyright © Renaissance Society of America 1966

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References

1 I wish to thank the Newberry Library for a grant-in-aid in the summer of 1964 which facilitated this research, and Dr. Hans Baron of the Newberry for his constructive criticism.

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13 De la institutione di tutta la vita de Vhuotno nato nobile e in citta libera … (Venetiis apud Hieronymum Scotum, 1542). Piccolomini revised the work in 1560, adding new material and changing the title to Institutione morale. For bibliography see Ceretta, Florindo, Alessandro Piccolomini: letterato efilosojo senese del Cinquecento (Siena, 1960), pp. 184186.Google Scholar

14 ‘… di trovar la felicita che si conviene al’ huomo come huomo …’ (f. 2).

15 “ … e in che maniera si debbi vivere tra i cittadini, nel foro, nel senato, o in qual si sia altro luogo, dove uopo faccia di conversare: e secondo tali officij operando; venivano a far si che la citta loro ad una celeste republica assomigliavano’ (f. 3V).

16 Letter of 25 June 1537 in Pietro Aretino, Il Primo libro delle lettere, a cura di Fausto Nicolini (Bari, 1913), pp. 185-18S.

17 On Franco see-Carlo Simiani, Nicolò Franco: la vita e le opere (Torino-Roma, 1894), and Nicoli Franco: saggi (Palermo, 1890). On Franco and the Inquisition see Angelo Mercati, i” Costituti di Niccold Franco (1568-1570) dinanzi I'inquisizione di Roma esistenti nell'archivio segreto Vaticano (Citta del Vaticano, 1955).

18 Le pistole vulgari di M. Nicolò Franco (In Venetia ne le stampe d'Antonio Gardane a li XX d'Aprile ne l'anno del Signore MDXXXIX), ff. LXXXIIv-LXXXIII. The Pistole vulgari were reprinted in 1542, and in expurgated editions of 1604 and 1615 which eliminated most of the letter of Lucerna.

19 The criticism of Petrarchan imitators by Franco, Lando, and Doni has been noted by Lea Nissim, Gli ‘ scapigliati’ della letteratura italiana del Cinquecento (Prato, 1921).

20 ‘… che non l'harebbe pensate Tiberio Imperadore, quando si pigliava spasso di scalzare i cervellacci di questa gentaglia con dubbi fantastichi …’ (Pistole vulgari, ff. LXXXIIIIv-Lxxxvv, esp. f. Lxxxvv). See Suetonius, The Twelve Caesars, tr. Robert Graves (Baltimore, 1957), pp. 137, 139, 144.

21 ‘Veggo prima i PHILOSOPHI, e con essi la gran confusione de i lor scritti, i cui ciarlamenti, tutti sono impecciati di Principii, e di fini; di corporeo e d'incorporeo: di generabile, e di sensibile, e d'incorruttibile: di mortale, e d'immortale: di finito, e d'infinito: di materie prime, d'atomi, e d'Idee’ (Pistole vulgari, f. LXXXV).

22 Pistole vulgari, f. LXXXV.

23 Pistole vulgari, f. LXXXVIV.

24 Rime di Nicolò Franco contro Pietro Aretino (Lanciano, 1916), pp. 97100 Google Scholar, sonnets 193-199. They were first published in Delle rime di M. Nicold Franco contro Pietro Aretino, et de la Priapea del medesimo, terza editione … (no pi., 1548).

25 Pistole vulgari, f. LXXXVIV.

26 The Dialogi piacevoli were printed in 1539,1541, 1545, 1554, and 1559, all by Giolito in Venice; in expurgated versions of 1590,1593,1598, 1599,1606, and 1609, all in Venice; a French edition of 1579; and incomplete Spanish editions of 1616 and 1617. Citations are from Dialogi piacevoli di M. Nicold Franco (In Venetia per Gabriel Giolito de Ferrarii. M.D.XLI), ff. XCIX-cvv, CXIIIV-CXXVIIIv.

27 ‘INVENTIONS BELLA, NUOVA, UTILE, ET ADMIRABILE AL PARAGONE, RITROVATA DA SANNIO, NE LA QUALE, CON L'AIUTO DI QUEL DIO CHE NASCENDO Gil DIEDE TANTA VERTU, PUOTE INFONDERE IN OGNI INTELLETTO OGNI DOTTRINA. PRIMIERAMENTE LETTERE LATINE, E GRECHE IN UN GIORNO AL PIU. HEBREE IN DUE. CALDEE IN TRE. GRAMMATICA IN QUATTRO. LOGICA IN CINQUE. FILOSOPIA IN SEI. POESIA IN SETTE. ARITMETICA IN OTTO. STROLOGIA IN NOVE. MEDICINA, E TUTTO IL RESTO IN DIECE. PROMETTE DOPO QUESTO, IL VERO MODO D'APPRENDERE OGNI MISTERO, E LA STRADA D ‘ ASCENDERE AD OGNI GRADO, E TUTTO S'lNSEGNA PER DIECE SCUDI’ (Dialogi piacevoli, f. CVIIV).

28 ‘Io ti dico il vero, o Sannio, della pidocchiera delle scienze son tanto satio; che vorrei vomitarle, quando potessi. Le lettere oggi (merce del cielo) son ite tanto al basso che tristo chi pensa averne. Quanto l'uomo e piu dotto e piu carico di dottrine, piu dolente e misero va piangendo. Oggi i meccanici e gli artigiani, per quanto veggo, trionphano di questo mondo. E percio avrei a caro di apprendere qualche buon'arte’ ﹛Dialogi piacevoli, £. CVIIv).

29 ‘Ma andiarcene senz'altro dire, poi che siamo chiariti a fatto che hoggi l'avaritia del mondo e tale che piu s'apprezza un quatrino; che l'imparare mille scienze’ (Dialogi piacevoli, ff. CXIv-CXII).

30 Pistole vulgari, f. LXXXVII.

31 For some examples of Franco's social criticism, see Dialoghi piacevolissimi di Nicold Franco, introd. Gaetano Sborselli (Lanciano, 1924), 1, 27, 96-102; n, 25, 45-46, 52-58. For examples of his anti-Spanish sentiment see Rime di Nicolò Franco contro Pietro Aretino, pp. 31-33, 52-57; and Delle Rime diM. Nicolò Franco contro Pietro Aretino, et de laPriapea …, 1548 (reprinted London, 1887), pp. lxxi, lxxvii, lxxxi.

32 On Domenichi's life, see A. Salza, ‘Intorno a Lodovico Domenichi', in Rass. Bibl. della Lett. Ital. va (1899), 204-209.

33 ‘Io veramente non consiglierei mai ne gli Astrologi, ne gli Humanisti, che prendessero moglie’ (La nobilta delle donne di M. Lodovico Domenichi. In Vinetia Appresso Gabriel Giolito di Ferrarii. MDXLIX, f. 89v). It was reprinted in 1551 and 1554 by Giolito. I have examined the 1551 edition and found the passages relating to the humanisti to be identical with the 1549 edition.

34 ‘Al popolo de grammatici suol le piu volte avenire, che mentre eglino con terribili grida predica Homero o Virgilio alia sua scuola’ (f. 89v).

35 ‘Bel frutto traggono dunque gli huomini dagli studi & dalle lettere: poi che dichiarando essi nelle scuole i furti di Venere & di Marte, altri nel letto suo verifica in atto queste favole tali’ (f. 90).

36 ‘Aggiungesi che questi mezzi huomini ingenerano le piu volte figliuoli stropiati & poco meno che mostri’ (f. 90).

37 ‘Stanno i philosophi tutta la notte a vegghiare, mangiano poco, mentre ch'abbracciano la moglie, mentre si reputano prodi & valorosi guerrieri nelle battaglie amorose, stanno allhora contemplando le idee, & le sostanze separate; imaginansi la Utopia o una republica di Platone; cercano il cielo cristallino; disputano co i frati se la semplice fornicatione è peccato; & cosi awiene che dopo i nove mesi ne nasce poi qualche mostro, o cosa contrafatta’ (f. 90).

38 This use ofgli Humanisti, not noted by Kristeller, Renaissance Thought, pp. 159-160, nn. 58-61, or Augusto Campana, ‘The Origin of the Word Humanist', Jour, of the War burg and Courtauld Inst, ix (1946), 60-73, indicates that Domenichi either included philosophers within the term ‘humanists', or saw philosophers as very similar to humanists. In the above passages, Domenichi differentiated between humanists and astrologers. After disposing of the astrologers with a satirical poem attributed to Thomas More, Domenichi criticized as unfit to be husbands the popolo de gratnmatici, gli huomini dagli studi & dalle lettere and i philosophi. Both the huomini dagli studi & dalle lettere and i philosophi generate monsters. Domenichi connected the grammatici and huomini dagli studi & dalle lettere with schools but not the philosophi although the latter ‘dispute with the friars', and the most likely place for philosophic disputes would be an academic locale. If Domenichi did not clearly include philosophers within the term humanisti, the passages indicate that he saw them in close proximity and equally unfit to be husbands and fathers.

39 Most of the information about Lando's life comes from his own scattered comments in his works. These have been summarized by Ireneo Sanesi, II cinquecentista Ortensio Lando (Pistoia, 1893), pp. 5-25, and Giovanni Sforza, ‘Ortensio Lando e gli usi ed i costumi dTtalia nella prima meta del Cinquecento', Memorie della R. Accademia delle Scienze di Torino, serie n, LXIV, no. 4 (1914), 1-68.

40 Cicero relegatus et Cicero revocatus Dialogi festivissimi (Impressum Venetiis per Mel chiorem Sessam: Anno domini MDXxxnn). The first part, Cicero relegatus, was printed in Milan, 1533. Both parts were printed together in Venice, 1534; Lyon, 1534; and Venice, 1718.

41 Erasmus knew the Cicero relegatus et Cicero revocatus and commented that the book attacked Cicero harshly and defended him indifferently. ‘In eo Cicero odiosissime laceratur, frigide defenditur’ (Opus epistolarum Des. Erasmi Roterodami, ed. P. S. Allen, Oxford, 1947, xi, 134, ep. 3019, 21 May 1535). On the other hand, a letter of 29 October 1535 written by John Angelus Odonus to Gilbert Cousin, secretary to Erasmus, described Lando as an avid Ciceronian, claiming that he based his evaluation upon intimate acquaintance with Lando in Bologna and Lyon. See Izora Scott, Controversies over the Imitation of Cicero as a Model for Style and some Phases of their Influence on the Schools of the Renaissance (New York, 1910), pp. 85-88.

42 Paradossi, cioe, Sententie fuori del comun parere: novellamente venute in luce, opera non men dotta che piacevole: & in due parti separata (In Venetia, MDXLV), ff. 8ov-85v. The Paradossi were first printed in Lyon, 1543, then reprinted at Venice in 1543, 1544, 1545, and 1563; at Lyon, 1550; and in expurgated versions at Bergamo, 1594, Piacenza, 1597, and Vicenza, 1602. Charles Estienne made a French translation which appeared ten times between 1553 and 1638. Citations that follow are from the Venice, 1545 edition.

43 La sferza di scrittori antichi et moderni di M. Anonimo di Utopia alia quale, e dal medesimo aggiunta una essortatione alio studio delle lettere (In Vinegia, MDL), ff. 3V-26V, 28v-36.

44 Paradossi, ff. 12-17.

45 Paradossi, ff. 70V-71.

46 Paradossi, ff. 79-79v.

47 Paradossi, ff. 43-46.

48 ‘Ragionamento fatto tra un Cavalliero errante, et un’ huomo soletario, nel'quale si tratta delle fallacie, & malvagita mondane: mostrando non potersi in verun stato ritrovar alcuna bonta: con una lode nel fine della vita Soletaria', in Vari componimenti di M. Hort. Lando nuovamente venuti in luce. Dialogo intitolato Ulisse, Ragionamento occorso tra un Cavalliere, & un’ huomo soletario. Alcune novelle. Alcunefavole. Alcune scroppoli, che sogliono occorrere nella cottidiana nostra lingua (In Venetia appresso Gabriel Giolito de Ferrari, et fratelli. MDLV), pp. 89-128.

49 For biographical information on Giulio Landi, see Cristoforo Poggiali, Memorie per la storia letteraria di Piacenza (Piacenza, MDCCXXXIX), II, 195-207.

50 La vita di Cleopatra reina d'Egitto. dell'illustre Conte Giulio Landi con una oratione nel fine recitata nell'Academia dell'Ignoranti: in lode dell'Ignoranza (In Vinegia [Giolito] MDLI), pp. 53-62. The lode dell'Ignoranza was reprinted in 1575 and 1601.

51 For Doni's life see J Marmi di Antonfrancesco Doni ripubblicati per cura di Pietro Fanfani, con la vita dell'autore scritta da Salvatore Bongi (Firenze, 1863). For the bibliography of Doni's works see Cecilia Ricottini Marsili-Libelli, Anton Francesco Doni, scrittore e stampatore: bibliografia delle opere e delta critica e annali tipografici (Firenze, 1960).

52 ‘Si puo ancora dir questo, che senza gli studi liberali si puo pervenire alia sapienza, imperoche, benche sia necessario imparare la virtu, non di meno non s'impara per gli studi liberali’ (IMarmi, 1928 ed., 11, 67). After the first edition in 1552-1553, IMarmi was reprinted only once, in an expurgated edition of 1609, before the nineteenth century.

53 ‘Che mi fa egli che Eccuba fusse da manco che Elena o se Achille aveva tanti anni quanti Patroclo? … guardo in quello che fallasse Ulisse e considero bene in qual cosa egli erro, solamente per guardarmi di non errare’ (I Marmi, II, 61).

54 ‘ “II fuoco cuoce”, trovo scritto: s'io non lo tòcco, mai vi sapro dire che cosa sia fuoco; ma quando mi sentiro queU'incendio, allora non lo sapro insegnare ancora, perche colui non saprá mai, a chi l'insegnero, che cosa e fuoco, se non e tòcco alquanto da esso' (I Marmi, 11,61).

55 ‘La umanita ti vieta che tu sia superbo alii tuoi compagni; vietati che tu sia avaro di parole, di cose, di affetti; ella e comune e facile a tutti, nessun male stima essere alieno, e il suo bene pero grandemente ama, perche sa che deve esser bene per qualche uno altro. I liberali studi t'amaestrano in questi costumi? Non piu ti amaestrano in questo che nella semplicita, nella modestia, nella temperanza la quale cosi perdona all'altrui sangue come al suo e sa che l'uomo non debbe usar l'uomo piii che non si conviene’ (J Marmi, n, 66- 67).

56 See William H. Woodward, Vittorino da Feltre and other Humanist Educators (Cambridge, 1921).

57 IMondi del Doni libro primo (Jn Vinegia Per Francesco Marcolini,… MDLII), f. 84. Doni's I Mondi, one of his most popular works, appeared in Italy eight times between 1552 and 1606, and in four French translations by 1583.

58 Lettere del Doni Libro Secondo (In Fiorenza MDXLVII), if. 44v-45.

59 I Mondi, ff. 83-83v. M. Cary, A History of Rome down to the Reign ofConstantine (2d ed., London, 1957), p. 64, agrees with Doni on the irrelevance of the action of Mucius Scaevola.

60 J Mondi, f. 45v.

61 I Mondi, ff. 74, 86-88.

62 Doni was particularly hostile to grammarians. See also La zucca del Doni Fiorentino … (In Venetia, Appresso Fran. Rampazetto … MDLXV), ff. 124-125; and Tre libri di lettere del Doni … (Jn Vinegia per Francesco Marcolini MDLII), ff. 13-16.

63 Inferni del Doni Academico Pellegrino. Libro secondo de mondi (In Vinegia per Francesco Marcolini nel MDLIII), pp. 27-41, 156. The illustrations in the original edition vividly portray the torments. After 1553 the Inferni were always reprinted with the I Mondi.

64 Inferni, pp. 144-145, 160, 152-153.

65 ‘Ultimamente Ignoranza da bene, e quando l'huomo se ne va alia carlona, & non si da impaccio de fatti d'altri, come dire’ (La zucca, 1565 ed., f. 66). La zucca appeared eight times in Italy between 1551 and 1615, and in one Spanish translation.

66 ‘E sara uno ignorantaccio che sparlera in questa forma, II tale non ha lettere; (e mentira per la gola), il quale fa la tal vita dissoluta, (e non sera vero) & quell'altro capitera male. Colui che ha abbracciato l'ignoranza da bene, subito se ne va in la dicendo; io non vo sapere se egli sa, o se non sa, che vita sia la sua capiti dove e vuole la non m'importa nulla; assai ho io da fare ad attendere a casi mia’ (La zucca, f. 66).

67 La zucca, f. 67v.

68 Vargute, etfacete lettere di M. Rao di Alessano Citta della Leucadia … (In Vinetia, Appresso Giovanni Alberti, MDCXXII). On Rao, see Nicola Vacca, ‘Cesare Rao da Alessano detto “Valocerca”,’ Archivio Storico Pugliese 1, fasc. 1 (1948), 1-28. However, Vacca does not note the plagiarization.

69 ‘Ma i vitii loro communi sono questi … e Hortensio Lando, che fece quei Paradossi con troppo sottil ragioni contra la ricchezza, la liberta, & altre cose naturalmente al contrario desiate: alle volte troppo satirico, come Nicolo Franco insieme col suo maestro, & l'inventore della sfera de’ scrittori’ (La piazza universale di tutte le prqfessioni del mondo, nuovamente ristampata, & posta in luce da T. G. da Bagnacavallo. In Venetia, Appresso Gio. Battista Somasco, 1587), p. 288.

70 Discorso XLVI, ‘De’ cervellazzi maligni, e perversi; divisi in perfidi, spergiori, maldicenti, & invidi.’ ‘E questa petulante maledicenza ha passato si i termini del giusto, e dell’ honesto all'eta nostra, che si sono visti novi Theoni da’ denti rabbiosi, novi Zoili, e novi Momi, nelTAretino, nel Franco, nel Lando, & in molti altri…’ (II teatro de’ vari, e diversi cervelli mondani nuovamente formato, & posto in luce da Tomaso Garzoni da Bagnacavallo … In Venetia, Appresso Fabio, & Agostin Zoppini, fratelli, 1585), f. 947.

71 ‘… sotto inventioni, favole, fittioni, e trovate scuopre i mali di diversi stati, e persone' (Bernardo Macchietta, ‘Burattata sopra li Mondi del Doni', Mondi celesti, terrestri, & infernali, de gli Academici Pellegrini composti da M. Anton Francesco Doni … Jn Vicenza, Appresso gli Heredi di Perin Libraro, … 1597), f. 1.

72 Les Mondes, celestes, terrestres et infernaux … Tirez des ceuvres de Doni Florentin, par Gabriel Chappuis Tourangeau. Depuis, reueuz, corrigez & augmentez du Monde des Cornuz, par F. C. T. A Lyon, pour Barthelemy Honorati, 1580, if. 1-4.

73 Visconti, Alessandro, L'ltalia mil'epoca delta Controrifortna dal 1516 al 1713 (Verona, 1958), PP.5155. 16.Google Scholar